Famiglie, non servono solo sostegni ma anche servizi a misura

E’ difficile capire come la famiglia uscirà trasformata dopo la pandemia. Lo sapremo tra alcuni anni. I ragazzi hanno sofferto più di altri, costretti nelle mura domestiche anche nel periodo in cui naturalmente si colgono le prime libertà. La “costrizione” in tanti casi è stata vissuta come opportunità per stare insieme più a lungo e in modo più intenso. L’unica cosa che mi sento di dire è che certamente è aumentato il senso comune di responsabilità specie verso i più fragili. Ora tocca a ciascuno rigenerarne un’onda lunga quando si tornerà alla normalità.

Le necessità delle famiglie riguardano soprattutto le misure di sostegno. Non solo economiche ma anche di servizi. Ogni città, ogni luogo di lavoro, ogni strumento di finanziamento dovrebbero avere un occhio di riguardo ai  nuclei familiari, per il loro valore intrinseco di motore per la crescita di un Paese. Certamente l’assegno unico, dato a ogni famiglia, è fondamentale. Lo sarà però davvero se il primo luglio vedrà concretamente la luce e con le risorse più idonee allo scopo, che sta appunto nell’obiettivo di mettere al centro della società italiana le famiglie.

Il Pnrr indica obiettivi, cifre-macro, intenti, modalità generali degli interventi. La politica, la buona politica, potrà fare il resto. Qui entra in gioco un Governo, autorevolmente presieduto, che non deve deludere le attese enormi dei cittadini, tra questi moltissimi si compongono in famiglie.

Per arrivare a degli interventi che siano veramente a misura delle famiglie, la politica e le istituzioni dovrebbero farsi guidare dalle famiglie stesse e dall’associazionismo collegato, penso al Forum e non solo. Poi prendere esempio, con competenza e professionalità, dalle misure già attuate nei Paesi più virtuosi, quelli con alti tassi di natalità e occupazione, con le migliori misure di welfare familiare. Non è difficile, occorre solo volerlo.