Editoriale

Educazione civica: perché è importante insegnarla ai giovani

In questi giorni oltre sette milioni di alunni italiani si ritroveranno tra i banchi per iniziare un nuovo anno scolastico, ricco di conoscenze, di esperienze, di creatività, di emozioni e di stimoli per una grande crescita personale e collettiva. Gli studenti riceveranno anche un insegnamento cruciale per il loro futuro, l’educazione civica, per diventare cittadini responsabili e attivi, e per vedere incoraggiata la loro partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità in cui vivono, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri.

L’educazione civica è stata reintrodotta nel settembre 2020 (dopo diversi lustri di oblio), è svolta obbligatoriamente in ogni ciclo e grado d’istruzione e sottoposta a valutazione periodica e finale. Essa si caratterizza per la trasversalità della materia stessa, con l’inserimento di esperienze extrascolastiche realizzate con altri soggetti istituzionali e con Enti del Terzo Settore già impegnati nella promozione della cittadinanza attiva. Nelle linee guida del 2020 erano indicati tre grandi assi da sviluppare in ogni classe: lo studio della Costituzione italiana, delle Organizzazioni internazionali e sovranazionali (prime fra tutte l’Unione Europea le Nazioni Unite) e della legalità (ad esempio il codice della strada), lo sviluppo sostenibile e la cittadinanza digitale.

Ma da quest’anno l’asse dello sviluppo sostenibile (incentrato sull’educazione ambientale, sulla conoscenza e tutela del patrimonio del territorio) diventerà “sviluppo economico e sostenibilità”, allo scopo di far comprendere ai giovani che lo sviluppo sostenibile non può prescindere dall’economia e dall’innovazione tecnologica. Infatti, nel nuovo testo delle linee guida del Ministero dell’Istruzione e del Merito, si riconoscono l’importanza della promozione della cultura di impresa e dell’iniziativa economica privata, considerate non solo strumenti essenziali per affrontare le sfide della società moderna ma anche elementi chiave della libertà individuale (come ci ricorda la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea).

In conclusione, l’educazione civica rappresenta lo strumento indispensabile per contaminare e innovare i saperi scolastici, sensibilizzando i giovani alla cura responsabile del bene comune e alla cultura del rispetto e ponendo anche l’attenzione sulla vera emergenza democratica ed educativa di questi tempi: la disinformazione in rete e nei social networks. Un fenomeno pericoloso e diffuso in ogni campo, in grado di mettere a rischio non solo la tenuta democratica ma anche quella economica e sociale del Paese.

Raffaele Bonanni

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