In Italia, negli anni ’50, ’60 e ’70 del ‘900, sono sempre stati fatti degli investimenti nel settore dell’edilizia residenziale pubblica ma, purtroppo, allo stato attuale, si sta soffrendo di un completo abbandono in tal senso, il quale si aggiunge al già persistente aumento degli affitti e dei tassi di interesse dei mutui sulla casa.
Inoltre, oltre a non essere destinate le somme necessarie per questo comparto cruciale, non vengono nemmeno effettuate le opere di manutenzione del patrimonio immobiliare residenziale esistente e sussiste una vera e propria abdicazione nei confronti di un settore fondamentale che dovrebbe garantire il diritto all’abitare ai cittadini in condizione di difficoltà economica e sociale.
La casa è un bene primario ma, ad oggi, gli affitti sono spropositati e non vengono costruite nuove abitazioni a prezzi calmierati. Tutto ciò rende molto più difficile ai giovani crearsi una famiglia e, pertanto, serve una totale inversione di tendenza.
Alla luce di quanto detto, è necessario tornare a stanziare somme adeguate all’edilizia popolare, al fine di dare una casa ai cittadini meno abbienti, ovvero a coloro che non hanno difficoltà a sostenere il costo crescente dei canoni di locazione e alle giovani coppie.
Tutto ciò però, attualmente, non viene fatto e c’è un silenzio assordante che, insieme ad altre difficoltà, incide sul peggioramento della qualità della vita di molte persone e famiglie. Occorre intervenire subito e mettere in campo delle misure adeguate.
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