Cenerentola, 70 anni dopo

Oggi Cenerentola compie 70 anni. Era infatti il 15 febbraio 1950 quando il film di animazione più famoso al mondo veniva distribuito negli Stati Uniti, il primo dopo la fine della seconda guerra mondiale. 

Da allora il modo di raccontare la donna è cambiato profondamente: si sono allontanati dalla ragazza fragile e indifesa che viene salvata dal principe azzurro, eppure la favola resiste al tempo, tanto che è quasi impossibile contarne i remake o i film che si sono comunque ispirati, nella loro trama, alla favola. Quel che sopravvive alle epoche, infatti, non è la figura femminile di Cenerentola, ma il messaggio di speranza che la sua storia ci consegna: chiunque si può identificare con la sensazione di rivalsa che trasmette e, di conseguenza, chiunque può pensare che una situazione apparentemente disperata, possa avere un lieto fine, addirittura al di sopra delle sue stesse aspettative. Il segreto di questa trasformazione sta nella speranza. In quel fiducioso affidamento che le cose possano migliorare, soprattutto se ci si impegna attivamente (e creativamente) a cambiarle, dimostrando che è possibile sottrarsi a quel che viene percepito come un destino inesorabile e magari scelto da qualcun’altro per noi.

In un istante Cenerentola non è più una semplice favola, ma l’antidoto al nichilismo imperante di questa società, è la confutazione della famosa legge di Murphy che recita: se qualcosa può andar male, lo farà. Ed invece no. Non siamo impotenti difronte alla nostra vita. Certo scegliere, impegnarsi, crescere, richiede sacrificio ed è molto più difficile: pensare che non sia colpa nostra se la vita non va nel verso giusto, deresponsabilizza e apre la porta alla rassegnazione, al tanto è uguale, al nulla. Ma se non si vuole vivere immersi in quella sensazione di vuoto che si respira nell’aria delle nostre città, bisogna tornare a leggere le favole e a sognare in grande.