Il Beato Carlo Acutis ci ha mostrato che con il Signore si vive felici

Anche questa domenica riceviamo dal Signore un invito a partecipare ad una festa, ad un “banchetto celeste”, quello che Carlo Acutis, il ragazzo che ieri ad Assisi è stato proclamato Beato, chiamava «La mia autostrada per il Cielo». Lui nella sua breve vita lo ha vissuto in pienezza, mostrando a tutti noi, e soprattutto ai giovani, che con il Signore si vive felici!

Per rispondere all’invito di Cristo è necessario un cambiamento, la “conversione” dal nostro modo di pensare, che il beato Carlo definiva così: «La conversione non è altro che lo spostare lo sguardo dal basso verso l’alto, basta un semplice movimento degli occhi».

Però possiamo continuare a guardare in basso, scegliere le nostre vie, disprezzare gli inviti del Signore, deridere coloro che ci sono inviati: meglio il potere, i soldi, essere importante che seguire Cristo, che fidarmi del Vangelo. Siamo come gli invitati alle nozze del Vangelo di Matteo di questa domenica: siamo troppo occupati dai nostri affari, impegnati a guardare i nostri progetti.

Disprezzi i suoi inviti? Deridi chi oggi ti invita ad ascoltare Cristo? Bene, dice il Signore, «Andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete chiamateli alle nozze»! Chiama un altro al posto tuo e lui riceverà le meraviglie che erano state preparate per te. Se tu avessi risposto a quell’invito, quante Grazie di pace e di felicità avresti ricevuto!

Come al banchetto di Nozze del Vangelo, il Signore al tuo posto chiamerà chi è disposto ad ascoltarlo, chi non si sente autosufficiente, che non è appagato dalle sue sicurezze: oggi avrà possibilità di entrare alla sua festa chi, trovandosi nel bisogno, si rivolgerà con fiducia a Lui. Per questo, il Vangelo si compie anche questa domenica: chi risponderà all’invito di Cristo sarà consolato dalla Sua grazia e la sofferenza verrà trasformata nella gioia che si prova alla festa di un banchetto di nozze.

Al banchetto a cui ci invita Gesù però occorre un vestito nuovo, una veste candida. Che non è la nostra, quella delle nostre virtù, dei nostri sforzi: ce la dona Lui, Cristo, che ci ha invitati alla festa. Questa veste è un regalo del Signore, nessuno se la può dare da solo. Si partecipa al banchetto se siamo “rivestiti” della Sua natura: l’umiltà, il perdono, la gratitudine per questo invito.