Un menù stellato per i 20 anni della mensa dei poveri

Compie 60 anni oggi, 20 dicembre, la mensa dei poveri di Opera San Francesco (Osf), a Milano. Per l'occasione, i volontarui e gli operatori offrono un pranzo e una cena speciali con chef stellati. Nello specifico, a pranzo sarà il turno di Philippe Lévéillé, che cucinerà pasta “calamarata”, guancia di vitello con purè e tiramisù. A cena sarà il momento di Alessandro Negrini e Fabio Pisani che prepareranno lasagna di pasta fresca alle verdure, stufato di manzo del Parco del Ticino con polenta integrale bio, zuccotto con salsa al mascarpone e gocce di cioccolato. Lo stesso menù che presenteranno a pranzo nell’altra mensa dell’Opera, sita in piazzale Velasquez.

Messa solenne

Questo pomeriggio, nella chiesa dei Frati Cappuccini di viale Piave 2, alle 18, l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, e padre Roberto Genuin, ministro generale dell’Ordine dei Frati Cappuccini, celebreranno una messa solenne per il 60°. Al termine della celebrazione, l’arcivescovo, accompagnato dal presidente di Osf e dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, visiterà la mensa storica di corso Concordia e il servizio docce e guardaroba.Nell’ultimo anno, Opera San Francesco per i poveri ha distribuito 712.300 pasti, 57.520 ingressi alle docce, 9.130 cambi d’abito e 36.300 visite mediche. “Ciò che desideriamo da sempre, ma ancor di più in questa ricorrenza, è far conoscere a quante più persone possibili le necessità dei tanti poveri che ancora vivono nelle nostre comunità, accanto a noi – dichiara fra Marcello Longhi, presidente di Opera San Francesco, su Sir –. Ogni iniziativa pensata quest’anno è nata a questo scopo. Osf per chi soffre lavora da 60 anni con impegno e professionalità: ogni giorno infatti offriamo a chi è in difficoltà e si sente solo, non solo aiuto concreto, ma anche ascolto e conforto, basilari per riacquistare la dignità perduta. Ma non è mai abbastanza: occorre quindi migliorare i nostri servizi e per farlo serve il pensiero, il supporto e l’impegno di tutti, in prima persona, senza voltarsi dall’altra parte”.