Scuola paritaria religiosa: “Un'impresa insostenibile”

Il Vescovo di Latina lancia l'allarme sullo status delle scuole paritarie locali. Mons. Mariano Crociata, presule della città laziale e presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, durante l'omelia della Messa di Natale ha fatto riferimento alla situazione delle suore “obbligate” a lasciare alcune scuole dell'infanzia paritarie gestite in convenzione con l’amministrazione comunale del capoluogo. Crociata ha ricordato dal pulpito della cattedrale l’asilo di San Marco, gestito da 35 anni dalle suore Figlie di Maria Ausiliatrice.

“Fatto che addolora”

Il vescovo ha fatto riferimento, nello specifico, a “una legge dell’anno scorso”, che “non consente più di mantenere la presenza delle suore nelle scuole comunali come è stato per il passato”, e poi alle condizioni necessarie per “mettere in piedi una scuola paritaria religiosa, impresa – evidenzia – sempre più insostenibile, in un tempo in cui le scuole paritarie cattoliche che hanno chiuso, solo da un anno a questa parte, sono in Italia più di duecento”. “Un fatto che addolora molto – sottolinea Crociata – per il significato e le conseguenze che contiene, una parte importante della storia di questa città che finisce”.

Senza parità

Questo anche perché, “nonostante l’enunciazione di principio, pure questa definita per legge, che il sistema scolastico italiano si regge, oltre che su quella statale, sulla scuola paritaria, la parità non ha avuto attuazione”. Nasce da qui la “sfida” su “come educare alla vita e alla fede bambini e ragazzi che non possono più disporre di una presenza come quella delle suore”.

Le opportunità

Secondo mons. Crociata, ripreso dal Servizio di Informazione Religiosa, sono due “le opportunità”: da un lato, “l’alleanza tra famiglia e parrocchia, e in questa anche le suore continueranno a giocare il loro ruolo e la loro partita”; dall’altro “l’alleanza tra famiglia e scuola, dove però gli educatori sono i docenti e i genitori”, che “concorrono attivamente e costruttivamente al buon esito della loro opera”.

“Ne va del Natale: della presenza di Cristo e dei suoi discepoli in questa città e nel mondo della scuola – ha concluso il vescovo -. Confido che si cerchi da parte di tutti il modo di assumere un impegno rinnovato nei confronti dei bambini e dei ragazzi”. Fonte: Sir.