Premiato l'impegno della Catholic Charities

Si è svolta l'annuale celebrazione dedicata a Santa Elisabetta d'Ungheria presso la “Sagrada Familia Church” di Cleveland a cui è poi seguito un ricevimento al St. Augustine Manor.

I premi

Vi hanno partecipato i dipendenti della Catholic Charities della Diocesi di Cleveland che hanno omaggiato suor Corita Ambro ritiratosi dopo 48 anni di servizio. Oltre alla religiosa, sono stati premiati anche Lynn Wrice-Head, direttore del St. Elizabeth Centre di Lorain, Sara Adler, infermiera presso il St. Augustine Health Campus; Andrew Davis, supervisore clinico nella Catholic Charities Community Services,  Roszella McCoy-Parrish, responsabile del Central Billing e Jackie Pelty, program manager di Rose-Mary. La messa nella Sagrada Familia Church è stata celebrata da monsignor Nelson Perez.

L'omelia

Il vescovo ha sottolineato nella sua omelia l'importanza del servizio svolto dai volontari e dai dipendenti della Catholic Charities e ad essi si è rivolto, dicendo: “Avete fatto la scelta di lavorare per beneficenza e come i discepoli, avete dovuto lasciare qualcosa dietro“. “Molti di voi – ha continuato il presule – probabilmente avrebbero potuto guadagnare molto più denaro lavorando altrove, ma avete scelto di lavorare qui.” Monsignor Nelson Perez ha detto che bisogna essere disposti a lasciare le cose alle spalle, come hanno fatto Andrea e Pietro che hanno abbandonato le barche e le reti per seguire Gesù. “Vi invito – ha proseguito nell'omelia – a riflettere sulla vostra chiamata iniziale a lavorare nel ministero della carità. Perché l'avete fatto? Perché continuate?”. Per ribadire il concetto, il presule ha citato la lezione di Benedetto XVI che ha ricordato ai fedeli quanto la carità sia essenziale. Successivamente, monsignor Perez ha dichiarato: “Se qualcuno mi chiedesse quali sono le due cose principali che fa la Chiesa di Cleveland, direi loro che il primo è che ci riuniamo attorno all'altare per l'Eucaristia. Migliaia di cattolici si radunano ogni giorno per la messa “. “La seconda cosa è l'opera di carità”. Sono oltre 400 mila all'anno le persone che trovano un pasto caldo presso i centri caritativi della diocesi.