Parrocchie unite per dar vita un parco culturale

Arte, storia, sport, ma anche agricoltura, artigianato e tradizioni. In una sola parola: cultura. Quella che ogni territorio, dalla grande metropoli fino ai piccoli paesi di montagna, custodisce gelosamente e che, con gioia, trasmette alle nuove generazioni e ai visitatori che vi trascorrono un periodo di vacanza. Ma ogni territorio è visitabile? “Il nostro territorio è visitabile?”. E' l’interrogativo che si sono poste le sei parrocchie (Santa Maria dell’Oro, Santa Maria del Rivo, San Matteo in Campitelli, San Giovanni Bosco a Campomaggiore, Nostra Signora di Fatima a Gabelletta e la parrocchia di Sangemini) appartenenti alla Forania 4 (ripartizione comprendente diverse parrocchie di una zona periferica circoscritta della diocesi, ndr.) della diocesi di Terni-Narni-Amelia, con il vicario don Luca Andreani. 

Valorizzare il terriitorio

L'obiettivo delle parrocchie, si legge in una nota diffusa sul sito della diocesi, è “approfondire gli aspetti del territorio legati a spiritualità, turismo, cultura, sport, natura, paesaggio, cammini e agricoltura, in un’ottica di valorizzazione del territorio, anche da un punto di vista culturale ed economico”. Un progetto che rientra nell’ambito della preparazione alla visita pastorale del vescovo Giuseppe Piemontese, che dal 20 settembre incontrerà le comunità della vicaria Terni 4, a partire dalla parrocchia di Santa Maria del Rivo.

Tavola rotonda

Un primo appuntamento di riflessione condivisa è in programma domenica 13 maggio, alle ore 17, nell’oratorio della parrocchia di Santa Maria del Rivo con la tavola rotonda aperta alla comunità e alla cittadinanza per proporre idee e progetti, in modo da poter al meglio definire un progetto di sviluppo dell’area pedemontana di Terni. Nel corso della tavola rotonda saranno poi costituiti dei laboratori tematici – tra i quali “Arte, cultura, e religione”, “Sport, natura e ambiente”, “Sapere e sapori pedemontani”, “Cammini religiosi” – per la raccolta delle proposte della cittadinanza, per poi essere successivamente messe a partecipazione condivisa attraverso un nuovo incontro che si terrà il 17 giugno.

Un parco culturale-ecclesiale

“L’idea di fondo potrebbe essere quella di sfociare in tempi abbastanza brevi alla costituzione di un parco culturale ecclesiale, inteso come il progetto che promuove, recupera e valorizza il patrimonio liturgico, storico, artistico, architettonico, museale, recettivo di un territorio, azione particolarmente importante per una fruizione turistica, promozionale e pastorale e per una vacanza di qualità”, chiarisce la nota.