Mons. Nolè: “Maria ci aiuti contro la corruzione”

Francescantonio Nolè, arcivescovo cattolico di Cosenza-Bisignano, ha celebrato l'anniversario dei 30 anni del patronato della Madonna del Pilerio. La ricorrenza è stata l'occasione per rinnovare l’atto di consacrazione alla Madonna dell'arcidiocesi calabrese. L'immagine conservata nella Cattedrale è di stile bizaneggiante. L'icona era conservata in precedenza nel museo della Cattedrale che ospitava buona parte del Tesoro del Duomo.

L'omelia

Durante la messa celebrata nella cattedrale cosentina, monsignor Nolè ha detto: “C’è bisogno di una conversione personale. Convertirsi significa ascoltare e seguire il Signore per una intimità con Lui che ci rende capaci di dare agli altri il volto e la sapienza di Cristo”. Da gennaio prossimo sarà inaugurata poi una peregrinatio triennale dell'immagine di stile bizantineggiante in vista delle celebrazioni per l’ottavo centenario della consacrazione della cattedrale che si aprirà nel 2022. L'omelia dell'arcivescovo ha puntato l'indice contro le derive più nefaste della società chiedendo l'aiuto della Madre di Dio: “Abbiamo bisogno di metterci in preghiera perché Maria ci liberi da tutti gli sconvolgimenti morali e sociali cui assistiamo”. E sono molti i mali che sconvolgono questi tempi odierni. Il presule ha citato: “La corruzione e la malavita anche privata, l’uso improprio e dannoso dei mezzi di comunicazione che uccidono moralmente, la dipendenza mortale da alcool, droga, giochi d’azzardo da parte di giovani e spesso, sempre di più, da persone adulte”. Il supporto della Vergine è necessario per scongiurare le conseguenze del relativismo morale che sembra dilagare nella società odierna. Monsignor Nolè ha lamentato il diffondersi di una “coscienza anestetizzata dove tutto è permesso e generalizzato” e che fa prevalere “l’indifferenza, l’egoismo e la chiusura senza la capacità di accogliere”. Infine, un'appello alla fratellanza e un monito a non cedere al“l’incapacità di guardare l’altro come un fratello”, preferendo invece la “disponibilità, l’altruismo e la capacità di rendersi prossimi”.