“Metti un presepe in vetrina”

Anche quest'anno non sono mancate le consuete polemiche causate da divieti imposti nelle scuole che hanno colpito i simboli del Natale. Il presepe è senz'altro il più noto tra questi simboli, quello più riconducibile allo spirito cristiano della festa. Quest'aspetto lo ha fatto diventare molto spesso oggetto di censure e casi finiti poi sui giornali. Attraverso la conservazione e la valorizzazione di questa grande tradizione italiana passa il mantenimento e la riscoperta di quelle che sono le radici cristiane della nostra società.

L'iniziativa

Per tale ragione, un plauso merita l'iniziativa lanciata dal gruppo del Cammino Sinodale del Vicariato di S. Giovanni e che intende promuovere l'esposizione di un presepe nelle vetrine dei commercianti fiorentini. Non a caso, il nome scelto per il progetto è quello di “Metti un presepe in vetrina” ed è rivolto a tutti i commercianti del capoluogo toscano: esporre dal 2 dicembre al 6 gennaio un presepe o, in alternativa, un'immagine di un'opera raffigurante la scena della Natività. Grazie alle associazioni, finira sono state coinvolte oltre 200 attività commerciali.

L'appello

L'iniziativa è stata promossa da un gruppo di laici che frequentano la chiesa del centro storico – vicariato di San Giovanni. Nel volantino diffuso, gli organizzatori hanno scritto: “è una realtà che può attrarre passanti e turisti valorizzando una vetrina o un interno in un clima di festa. Appartiene alla storia culturale della città; nella sua bellezza di manufatto artigianale e artistico offre un messaggio di pace e armonia a tutti. Ricorda come Firenze nei secoli sia stata e sia ancora oggi crocevia delle genti, feconda nelle cose del commercio e dello spirito”.

Patrocinio

L'iniziativa è patrocinata anche dal Consiglio regionale della Toscana. Inoltre, verrà costituito un Comitato scientifico incaricato di premiare il presepe più bello tra quelli esposti nelle vetrine delle botteghe e dei negozi fiorentini fino al 6 gennaio. “Metti un presepe in vetrina” è stato pubblicizzato anche sul sito internet dell'Arcidiocesi di Firenze,