La casa per il futuro dei giovani

Di una cosa siamo assolutamente certi. In questa abitazione ricambio e gioia non mancheranno mai. E non potrebbe essere altrimenti, visto che gli inquilini saranno obbligatoriamente dei giovani. 

L'iniziativa

Si chiamerà “San Salvario house” la “Casa dei giovani” che si concretizzerà nei due piani della casa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, in largo Saluzzo, a Torino. Darà ospitalità ai ragazzi dai 18 anni in poi, migranti e italiani, senza una rete familiare alle spalle, che desiderano portare avanti un proprio progetto di studio o di ingresso nel mondo del lavoro. Il taglio del nastro è previsto per il prossimo 26 giugno, alle ore 12. Occasione nella quale interverranno l’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, il parroco don Mauro Mergola, l’assessore Sonia Schellino e Francesca Vallarino Gancia della Compagnia di San Paolo. Il progetto ha preso corpo attraverso un bando della Compagnia di San Paolo – Programma Housing, al quale ha partecipato la parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, grazie anche al contributo della Cei e della Fondazione Magnetto, che hanno consentito l’avviamento dei lavori. “La zona è caratterizzata da un tessuto sociale e culturale molto vario, fonte di contatto e arricchimento reciproco tra culture diverse, oltre ad essere nota soprattutto per la movida notturna che in essa si svolge”, si legge in una nota stampa. L’obiettivo è quello di “dar vita a uno spazio per giovani italiani e stranieri, studenti, lavoratori e neo maggiorenni usciti da percorsi di accoglienza per minori stranieri non accompagnati”, affinché “possano sperimentare la vita di convivenza, acquisendo maggiore autonomia nella gestione di uno spazio di casa, e – con l’aiuto di figure qualificate – far proprie tutte le condizioni necessarie per far sì che ogni giovane ospite possa rendersi indipendente per una vita all’interno della società”.