Inaugurato murales per i preti uccisi dai narcos

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L'arcivescovo di Acapulco, monsignor Leopoldo González González e il nunzio apostolico, monsignor Franco Coppola hanno visitato il nuovo murales realizzato nei pressi della chiesa cittadina di San Cristóbal come omaggio ai sacerdoti assassinati dai narcotrafficanti.

Sacerdoti nel mirino dei narcos

Dal 2006 il Messico vive sul suo territorio una sanguinosissima guerra tra cartelli della droga che miete vittime soprattutto tra la popolazione civile. I preti, spesso gli unici punti di riferimento in un contesto in cui lo Stato latita, stanno diventando sempre più spesso obiettivo degli agguati delle bande criminali. La Chiesa, infatti, rappresenta il più duro ostacolo che incontrano i narcos nei loro piani di morte grazie alla forza di volontà di tanti sacerdoti che si preoccupano nelle parrocchie di offrire un'alternativa sana a giovani che altrimenti finirebbe facilmente nel giro della droga. Nell'ultimo decennio sono aumentati del 275% gli omicidi di religiosi nel cattolicissimo Paese latinoamericano ed oltre tremila chiese sono state profanate. Il murales è stato realizzato in onore dei sacerdoti uccisi finora nel violento conflitto tra cartelli per il controllo del territorio.

Il murales

L'opera d'arte è stata voluta dalla Fondazione Santina con la collaborazione dell'Ufficio pastorale dell'arcidiocesi di Acapulco. Monsignor Luigi Ginami, presidente della Fondazione romana che ha finanziato il progetto, ha spiegato: “Questo memoriale è frutto di una riflessione fatta lo scorso anno con l’arcivescovo di Acapulco, con i familiari delle vittime e con altre persone”. Monsignor Ginami ha ricordato il sacrificio di tanti religiosi in Messico: “Su venticinque casi quest’anno in tutto il mondo, sei riguardano il Messico. Più che in Iraq, nonostante la battaglia di Mosul, e che in tutti gli altri Paesi. Per questo nel memoriale i nomi dei sacerdoti uccisi hanno un posto particolare. Le vittime trasformano la loro vita in una croce vivente”. L'arcidiocesi di Acapulco, nel cui territorio è stato inaugurato il murales e che ha contribuito alla sua realizzazione, nel febbraio scorso ha perso padre Iván Añorve, parroco della Sacra Famiglia a Las Vigas assassinato insieme a padre Germán Muñiz García della diocesi di Chilpanchingo-Chilapa.