Il ritorno a casa del Vescovo missionario in Africa

Era il giugno 2015 quando monsignor Antonio Mattiazzo annunciò le dimissione come Vescovo di Padova. Il presule scelse di lasciare l'Italia e partire per l'Africa come missionario, precisamente in Etiopia.

La rinuncia e la partenza

Si stabilì nella cittadina di Kofele, nella prefettura apostolica di Robe dove l'indice di analfabetismo è uno dei più alti al mondo e la povertà è presente ovunque. Una grande testimonianza che richiama al senso profondo della missione sacerdotale. La fiamma missionaria, come la definì monsignor Mattiazzo in un'intervista ad “Avvenire”, non aveva smesso di bruciare nemmeno durante gli anni dell'importantissimo incarico a Padova. Da qui la decisione di andare a vivere a 2700 metri d'altezza ed impegnarsi nella catechesi a beneficio della poverissima popolazione locale.

L'Etiopia e Padova

Da Vescovo aveva mostrato una particolare attenzione nel promuovere un'attività di discernimento in terra etiope proprio nell'ottica di aprire una missione diocesana. Quindi, monsignor Mattiazzo ha continuato ad avere sempre nel cuore l'Etiopia e tre anni fa ha potuto mettersi al servizio della Chiesa partendo per quella destinazione. Dopo tre anni, il Vescovo emerito di Padova tornerà in Italia e si preparerà a servire la Chiesa in un altro modo, ma sempre con lo stesso amore dimostrato finora. L'Ufficio Stampa Diocesi di Padova fa sapere che monsignor Mattiazzo risiederà temporaneamente a Villa Immacolata, a Torreglia, comune ai piedi dei Colli Euganei.

Il passaggio di testimone

La comunità patavina accoglierà con grande affetto questo pastore che ha dato una grande prova di testimonianza cristiana e che verrà ricordato con gratitudine dai tanti fedeli etiopi raggiunti in questi tre anni di apostolato. Proprio in questo primo mese del 2019, inoltre, si è concretizzato il progetto a cui stava lavorando da Vescovo, con la missione diocesana stanziatasi proprio nella prefettura di Robe. Tre i missionari che in questo primo periodo sono stati aiutati, consigliati ed assistiti proprio da monsignor Mattiazzo. Una sorta di passaggio di testimone che riempe il cuore di gioia sia i fedeli etiopi che quelli patavini.