I terreni sottratti alla mafia tornano alla Curia

Corleone

I terreni dell'eremo di Tagliavia torneranno all'arcidiocesi di Monreale, guidata dall'arcivescovo, monsignor Michele Pennisi. Infatti, Tribunale ha revocato il controllo giudiziario dell'azienda agricola appartenente all'ente ecclesiastico Santuario della Madonna del Rosario di Tagliavia sulla cui gestione i carabinieri avevano individuato le interferenze di Cosa Nostra. L'arcidiocesi, in una nota, ha espresso “profonda soddisfazione per la revoca dell'amministrazione giudiziaria da parte delle Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo”. 

Il caso

Secondo quanto si apprende, la gestione dei terreni della Curia attorno al Santuario – esattamente 155 ettari – era stata commissariata per sei mesi in seguito ad un'indagine della Procura e del Ros. Provvedimento che adesso è stato revocato dal tribunale Misure di Prevenzione, nonostante la procura chiedesse di prorogare il controllo giudiziario. 

I provvedimenti di mons. Pennisi

“L’arcivescovo mons. Michele Pennisi ha emanato alcuni provvedimenti per fugare ogni dubbio sul pericolo di infiltrazioni mafiose”, si legge in una nota. Ha approvato un nuovo statuto del santuario, ha nominato un nuovo rettore, padre Angelo Bonfante, che sarà supportato da un Consiglio per gli affari economici composto da tre professionisti: l’economista Vincenzo Fazio, l’agronomo Aurelio Scavone, l’avvocato Giuseppe Sarullo. Inoltre, l’arcidiocesi conferma che, “appena avverrà il passaggio di consegne da parte dell’amministratore giudiziario al nuovo legale rappresentante del Santuario, sarà sottoscritto un nuovo comodato di concessione gratuita dei terreni alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, che già da diversi anni coltiva parte dei terreni”.