Così si “sostiene” il lavoro in Sicilia

La “fuga” di tanti, soprattutto giovani, dalla Sicilia dove spesso la mancanza di lavoro va a braccetto con le pastoie burocratiche e la piaga della criminalità è un fenomeno purtroppo diffuso. Ma sono in tanti a non volersi arrendere e a voler cercare di cambiare le cose. Lo dimostrano le testimonianze che saranno presentate venerdì 13 aprile nel corso del convegno organizzato a Ragusa dalla Consulta delle aggregazioni laicali della diocesi e dall'emittente locale Radio Kàris. Sono storie di giovani imprenditori che hanno deciso di non abbandonare la meravigliosa terra siciliana e al contrario vogliono investire per creare occupazione. Il convegno, dal titolo “Io resto qui. Percorsi di vita che vincono il deserto”, si terrà alle 18.30, nell’auditorium dell’Itis Majorana.

Come riferisce una nota, l'idea scaturisce da un lavoro di ricerca realizzato da Denise Arcieri, autrice e conduttrice di Radio Kàris, una delle emittenti della rete In Blu, che ha incontrato tante nuove realtà imprenditoriali presenti sul territorio ibleo: “Ogni anno circa 20.000 giovani lasciano la Sicilia per studio o per lavoro. Un processo di erosione tutt’altro che lento del tessuto sociale, culturale e morale, che priva questa terra delle risorse più fresche e capaci ancora di tensione ideale, la cui emorragia determina una desertificazione cui non si può più assistere inermi”. Al convegno, al quale interverrà anche il vescovo di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, verrà esposto anche il contributo della Chiesa locale offre attraverso iniziative e strumenti operativi, a cominciare dal microcredito di impresa per le start up giovanili, che saranno illustrate da Renato Meli, direttore dell’Ufficio Problemi sociali e lavoro della diocesi.