Bari, il bilancio del primo anno della casa per mamme povere

Aiutare i bisognosi è una delle regole più importanti e affascinanti della fede cattolica. Anche se bisogna dirlo, al giorno d'oggi non è facile farlo essendo sempre più compressi nei vortici di vite e società moderne. Però per fortuna esistono ancora delle mosche bianche, soprattutto nel mondo della Chiesa, che assolvono al precetto della solidarietà nei confronti delle persone che ne hanno maggiormente bisogno.

L'esperienza della diocesi barese 

“In questo primo anno di attività, la casa Ain Karem grazie al lavoro prezioso dei collaboratori che la gestiscono, si è occupata di accogliere oltre 40 donne con problemi di marginalità, non solo italiane ma anche straniere. Sono donne con problemi di occupazione e di mancanza di un nido familiare, con difficoltà nel vivere un alloggio proprio”. Parole del direttore della Caritas della diocesi di Bari-Bitonto, don Vito Piccinonna, in occasione del report, dal titolo “Guardare ed amare”, del primo anno della struttura abitativa per donne in difficoltà Ain Karem, gestito dalla Caritas diocesana insieme alla Cooperativa Sociale “Mi stai a cuore” e alle suore francescane alcantarine della città. E il bilancio di questa struttura è davvero straordinario. Infatti la casa, in questo primo anno di attività, ha accolto 40 donne, 17 delle quali per un periodo superiore ai tre mesi, la maggior parte italiane e con problemi di natura familiare e di salute. “Lo sforzo di questa casa – ha continuato don Vito – è di mettersi accanto a queste donne in vista anche di un accompagnamento verso un’autonomia possibile per diverse di loro. Sono tanti anche i laboratori e i tirocini formativi che la Caritas diocesana attraverso questo progetto, non dimentichiamolo, finanziato dalla Caritas italiana attraverso i fondi dell’8permille riesce a mettere a disposizione. Siamo contenti perché il lavoro è tanto. Far sì che almeno qualcuna di loro possa in autonomia riprendere la propria strada e possa camminare con le proprie gambe è per noi un grande motivo di gioia“.