Agorà, una casa aperta a tutti

Una casa aperta a tutti. Si chiamerà “Agora” il nuovo centro diocesano di Monaco, “un luogo di incontro tra la fede cristiana e la cultura contemporanea”. E “a differenza di una chiesa, non sarà un luogo di culto” ma “offrirà spazi per organizzare attività culturali ed eventi” per “discussione di idee e riflessione”. La struttura in costruzione nel Principato è stata presentata nel corso di una conferenza stampa dall'arcivescovo Bernard Barsi: “E' stato il mio sogno fin dall’inizio del mio ministero qui – ha spiegato – Eravamo dispersi e non c’era un luogo adeguato in cui raccoglierci per i grandi incontri”. La casa ospiterà anche i diversi servizi diocesani attualmente sparsi sul territorio.

Nel corso della conferenza stampa è stata lanciata una nuova campagna di raccolta fondi, seguita dalla società “Monaco Crowdfunding”. L'obiettivo è raccogliere altri 500.000 euro entro la fine del prossimo marzo. Ogni donazione di 50 euro è numerata e il nome del benefattore è associato a una pietra dell’edificio, con un certificato appositamente rilasciato. A chi dona più di 300 euro sarà donato un libro sulla cattedrale monegasca mentre i donatori che supereranno i 2000 euro potranno partercipare a una cena privata con l’arcivescovo. Chi supera i 5000 euro vedrà il proprio nome su una targa visibile sulla facciata della casa, così come chi donerà 10.000 (oltre a un invito “privilegiato” alla festa di S. Devota) o 20.000 euro. In quest'ultimo caso si riceverà anche un invito all'inagurazione della casa. Tutti i nomi dei benefattori saranno inseriti nell’altare della cappella della casa. Nelle prime 24 ore di raccolta, sono stati già donati 1350 euro. Nel Principato, si legge sul sito di Agora, abitano 38mila persone; è “un mondo di pace, con oltre 130 nazionalità. Realtà multi-culturale, il Principato è aperto e ogni giorno la sua prosperità è modellata dallo straordinario dinamismo che ognuno apporta nel Paese”.