Ad un anno dal sisma riapre la Cattedrale

Riapre al culto la Cattedrale di Fermo. Ad poco più di un anno dal sisma che ha scosso il Centro Italia il 30 ottobre del 2016, si sono conclusi i lavori di messa in sicurezza della basilica dedicata a Santa Maria Assunta. Il Duomo, ora, è èpronto ad accogliere l’ingresso del nuovo vescovo, mons. Rocco Pennacchio, in programma il 2 dicembre. Ad annunciarlo il sindaco della cittadina, Paolo Calcinaro, con la firma per la revoca dell’ordinanza che disponeva la chiusura a causa della necessità della messa in sicurezza. Il duomo di Santa Maria Assunta è stato oggetto, come si legge nel documento, di lavori da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Con il provvedimento sarà ripristinato l’accesso alla Chiesa ma rimarranno interdetti ai visitatori e fedeli gli altari laterali e la zona absidale dietro all’altare che risulterebbero ancora lesionate quindi oggetto di transennamenti.

Un segno di speranza

“Finalmente la firma di un'ordinanza bella, di cui sono particolarmente contento. Un segno molto importante la riapertura della Cattedrale, che è il cuore, la vedetta di Fermo e che torna così nella disponibilità della città e del territorio e sito turistico sempre molto visitato'', afferma il sindaco Calcinaro. “Un segno di speranza e di fiducia per tutti – osserva invece il rettore della Cattedrale, mons. Mario Lusek – ed un segno di speranza anche nell'ottica della ricostruzione dopo quanto accaduto anche per altri luoghi ed altre strutture''.

Il Duomo di Fermo

L'edificio si eleva sul margine orientale del monte Girfalco, dove fu edificata in un'area che presenta un'interessante stratificazione di resti architettonici risalenti all'epoca romana e all'Alto Medioevo. Durante gli scavi effettuati negli anni 1934-35, sotto il pavimento del Duomo furono messi in luce resti murari di età imperiale con laterizi recanti bolli dell'età di Antonino Pio, e più consistenti strutture murarie e pavimentali della basilica paleocristiana risalente al VI secolo. Quest'ultima era a tre navate divise in file di quattro colonne con presbiterio rialzato; delle decorazioni musive del pavimento rimane oggi in vista soltanto quella absidale, raffigurante due pavoni araldicamente disposti ai lati di un kantharos sormontato dal chrismon, motivo dipendente dalla cultura ravennate. L'antica basilica, ampliata al tempo del vescovo Lupo (826-844), venne distrutta nel 1176 da Cristiano di Magonza, per ordine del Barbarossa. Cinquant'anni più tardi, la cattedrale veniva ricostruita da Giorgio da Como, come indica una lapide posta sulla facciata, recante la data 1227; dell'elegante struttura gotica rimangono oggi soltanto il prospetto e la torre campanaria. Intorno al 1781 l'arcivescovo Andrea Antonio Silverio Minucci fece demolire il resto della chiesa per ricostruirla, in un lasso di tempo di circa otto anni, in stile neoclassico su progetto di Cosimo Morelli con modifiche di Paglialunga. Nel luglio del 1962, Papa Giovanni XXIII la elevò alla dignità di basilica minore.

La facciata è in pietra d'Istria, scandita da sottili lesene, e presenta al centro un elegante portale con fasci di colonne scolpite, sormontato da un'ampia cuspide racchiudente la statua della Vergine: in asse è posto il grande rosone con dodici colonnine decorate con motivi tortili e a spina di pesce, desinenti in eleganti archi trilobati ravvivati da tessere musive policrome, opera dello scultore fermano Giacomo Palmieri (1348). Il lato sinistro è occupato dalla torre campanaria, il cui inserimento in corrispondenza della navata laterale ha forse determinato la caratteristica asimmetrica della facciata, il cui culmine non corrisponde alla posizione del portale e del rosone. Le campane più antiche erano in ferro fin dal sec. VIII; si fusero in bronzo (rame e stagno in rapporto 4:1) con aggiunta di antimonio e piombo per rinforzare il suono. La loro benedizione era molto solenne e piena di segni, chiamata anche battesimo, in quanto simboleggiavano la voce di Dio. Sulla torre del duomo attualmente ci sono cinque campane; sul tetto della cattedrale, troneggia dal 1423 la scultura di un gallo.

L'interno, risalente nella sua conformazione attuale al XVIII secolo, è in stile neoclassico. La chiesa è a tre navate separate da archi a tutto sesto ed ha un doppio transetto. La navata maggiore e il transetto sono coperti con volta a botte cassettonata, mentre le navate minori con cupolette, anch'esse cassettonate. La navata centrale termina con la profonda abside, all'interno della quale si trova il presbiterio, rialzato di alcuni gradini rispetto al resto della chiesa, riformato dopo il Concilio Vaticano II. Alle spalle dell'altare maggiore barocco, in marmi policromi, al di sopra del coro ligneo, vi è il gruppo scultoreo dell'Assunzione di Maria in Cielo. Nella settimana di Ferragosto l'Altare Maggiore viene adornato da una splendida tovaglia realizzata per la festività della Madonna Assunta in Cielo realizzata presso il Monastero delle Monache Benedettine di Fermo dal 1914 al 1917. Il ricamo raffigura la processione che ancora oggi si svolge in occasione delle manifestazioni della Cavalcata dell'Assunta. Nella processione le diverse contrade offrivano in dono alla Vergine i frutti del loro lavoro.