Vince chi si fa più male: la sfida diabolica viaggia in rete

Se si accetta il contatto di Galindo si viene messi davanti a delle sfide, a delle prove che sfociano nell’ autolesionismo

Sono sfide nelle quali perdono tutti anche se formalmente a vincere è chi si fa più male. Alcuni adolescenti, per lo più ragazzine di provincia, hanno segnalato il nuovo pericoloso “gioco” ai genitori, mentre in altri casi sono stati gli adulti ad accorgersi di queste strane proposte, essendo apparso sulle chat di classe il volto di un cane deformato. Il fenomeno si diffonde attraverso i profili Instagram, Facebook ma anche Tik Tok. Alcuni genitori hanno pensato bene, in via precauzionale di segnalare il fatto alle forze dell’ordine, ma non ci sarebbero ancora denunce ufficiali o casi di autolesionismo riconducibili a questa nuova sfida. Jonathan Galindo, detto anche Pippo deformato, si rivolge ai giovani tramite un messaggio privato, in cui chiede se “vogliono giocare“.

Sfida

A quel punto i giovani sono costretti, per giocare, a svolgere tutte le sfide che Jonathan propina loro (come nei curatori della Blue Whale). Il gioco consiste nell’inviare un messaggio al profilo e da qui partire successivamente con un gioco che porterà nel tempo i ragazzini, specie quelli più fragili e suggestionabili, ad una forte fase depressiva fino ad arrivare al suicidio. I carnefici, perché sono più profili collegati, indossano una maschera che rappresenta il personaggio dei cartoon Pippo.

Challenge

Una nuova challenge, riferisce il Carlino, che mira a sfruttare l’impatto mediatico che acquisì alcuni anni fa la Blue Whale la quale solo in Russia contò oltre cento vittime. La raccomandazione a genitori e ragazzini è di ignorare richieste da parte di profili Jonathan Galindo e di evitare il “cane deformato”. Una sfida diabolica. “Arriva la richiesta di contatto da Jonathan Galindo– riferisce al Carlino una mamma preoccupata– e se accetti ti viene inviato, tramite messaggistica, un link che ti propone di entrare in un gioco nel quale vengono proposte delle sfide e prove di coraggio fino ad arrivare all’autolesionismo. In realtà so che c’è chi ha ricevuto anche più richieste da profili simili, differenziati magari da un punto o da un trattino tra le parole Jonathan e Galindo. Mia figlia mi ha raccontato che tra le prove c’è quella di incidere con una lama sulla pelle dell’addome le lettere iniziali del proprio nome ma anche il numero del diavolo 666. Mi sono spaventata e per fortuna non è stato nascosto nulla a noi genitori. Purtroppo oggi i ragazzini a 12 anni, nonostante le resistenze di noi genitori, hanno già il loro smartphone e vari profili social ma sono esposti a pericoli di questo tipo”.

Riferimento

Dunque Jonathan Galindo è sbarcato in Italia di recente e nelle Marche da appena pochi giorni. I gestori dei canali social stanno bloccando i profili che fanno riferimento a questo ‘personaggio’, ma il tam tam è forte e i profili continuano a proliferare. L’amicizia con questa maschera da film horror è anche un vanto per alcuni ragazzini e alcuni link a dei suoi video sono presenti nelle chat Whatsapp di ragazzini delle scuole medie. Ad oggi ci sono casi segnalati tra Serra de’ Conti, Jesi, Ancona e Falconara. Dunque, Jonathan Galindo è tra noi, ribadisce il Carlino. Specie nei social e nelle chat tra compagni di scuola di 12-13enni. Alcuni genitori preoccupati per quello che sembra essere il seguito della terribile Blue Whale challenge si sono anche rivolti alle forze dell’ordine e vogliono avvertire chi ancora non conosce il fenomeno di prestare la massima attenzione. Jonathan Galindo che attraverso la faccia di Pippo deformato con sembianze umane ma che provocano spavento, si insinua nei social network degli adolescenti, è già entrato in contatto con ragazzini del capoluogo dorico ma anche della provincia. La polizia spagnola è già al lavoro per fronteggiare ed arginare il fenomeno che si sta diffondendo anche in Italia tra i giovanissimi. Le conseguenze potrebbero essere drammatiche e anche tragiche. Se si accetta il contatto di Galindo si viene messi davanti a delle sfide, a delle prove che sfociano nell’autolesionismo.