Si finge bimba su Whatsapp e adesca minori

Condannato a 19 anni di carcere l'uomo processato a Lodi per violenza sessuale e corruzione di minori

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WhatsApp sul cellulare

Minori ancora una volta vittima degli orchi virtuali. E’ stato condannato a 19 anni di carcere l’uomo originario del Lodigiano accusato di avere adescato su Whatsapp e abusato per tre anni di tre minorenni, tra gli 11 e i 13 anni, fingendosi una ragazzina di nome ‘Giulia’. Lo ha deciso il Tribunale di Lodi. Il pubblico ministero  Alessia Menegazzo, titolare dell’indagine, aveva chiesto una condanna a 17 anni di carcere. Le accuse sono violenza sessuale, corruzione di minore, sostituzione di persona e produzione e detenzione di materiale pedopornografico.

Trappole digitali per minori

Secondo l’Oms, ogni anno 200 milioni di bambini subiscono abusi sessuali. E capita sempre più frequentemente che questo abuso si svolga online o venga acquisito e distribuito illegalmente. In questo caso, internet è un fattore di abuso e sfruttamento. Il database dell’Interpool sullo sfruttamento sessuale infantile contiene oltre 1,5 milioni di immagini e video che riportano collettivamente all’abuso di oltre 19.400 minori.

Insidie virtuali

Ogni giorno, riferisce Vita.it, 200 mila  bambini nel mondo vanno su internet per la prima volta. Scoprendo un continente nuovo e pieno di opportunità, ma anche di pericolose insidie. Se le nuove tecnologie hanno migliorato la vita anche dei minori, allo stesso tempo rappresentano un vantaggio per gli sfruttatori e tutti coloro che maltrattano i bambini. Sos contenuto nel “Dossier abuso sessuale e pedofilia” curato da Telefono Azzurro. Secondo una stima di Microsoftogni giorno vengono scaricate 720.000 immagini rappresentanti abusi sessuali sui bambini. La recente pubblicazione annuale della Internet Watch Foundation evidenzia come lo scorso anno siano stati esaminate 229.328 url, di cui 105.047 di contenuto pornografico. Il 23% mostrava violenza o torture sessuali commesse su minori.

Sos violenza

Secondo i dati diffusi nel rapporto “Child Online Safety”, riferiti a 29 Paesi, la permanenza online ha esposto il 56% di bambini in età compresa tra gli 8 e i 12 anni a cyberbullismo, dipendenza da videogiochi, minacce sessuali online ed incontri offline. In due anni  il numero di immagini e video illegali caricati online ha subito un incremento dell’83%.