Ragona a Interris.it: “Satana vuole distruggere Medjugorje, luogo di grazia”

Intervista di Interris.it al vaticanista di Mediaset, Fabio Marchese Ragona, autore del libro di inchiesta “Il mio nome è Satana. Storie di esorcismi dal Vaticano a Medjugorje” (San Paolo)

“Medjugorje è chiaramente un luogo di grazia, dove anche i pellegrinaggi organizzati dalle diocesi o dalle parrocchie adesso sono permessi. Anche lì Satana cerca di distruggere ciò che può”, afferma a Interris.it il vaticanista di Mediaset, Fabio Marchese Ragona, autore del libro di inchiesta “Il mio nome è Satana. Storie di esorcismi dal Vaticano a Medjugorje”, pubblicato dalla San Paolo

La minaccia di Satana

“Ho raccolto testimonianze e documenti su importanti casi di esorcismo”, racconta Fabio Marchese Ragona che conduce ogni domenica su “Tgcom24” la rubrica “Stanze Vaticane” e cura un omonimo blog. Dal 2013 segue le vicende d’Oltretevere anche per il quotidiano Il Giornale. È autore del documentario su Giovanni Paolo II,Il sorriso di Karol, vincitore di premi e riconoscimenti. Ha scritto numerosi libri. Potere Vaticano (Edizioni Il Giornale, 2016), Il Caso Marcinkus – Il banchiere di Dio e la lotta di Papa Francesco alle finanze maledette (Chiarelettere, 2018). Con Edizioni San Paolo ha pubblicato: Tutti gli uomini di Francesco (2018) e I nuovi cardinali di Francesco (2019).Com’è nata l’idea di approfondire un tema inquietante come il satanismo?

“Ci sono due motivi dietro la nascita di questo libro: da un lato il desiderio – nato dopo un dialogo con alcuni preti esorcisti – di scuotere le coscienze di fronte a un fenomeno che viene sempre più spesso sottovalutato. Purtroppo il diavolo nella società di oggi è percepito nella maggior parte dei casi soltanto come un retaggio medievale, uno “spauracchio” che veniva utilizzato per incutere terrore ai più deboli. É proprio grazie a questa incredulità diffusa che il demonio riesce a prendere sempre più piede insinuandosi lentamente e senza farsi accorgere”.E l’altro motivo?

“Dall’altro lato, una promessa fatta a un esorcista che prima di morire, dopo avermi fatto assistere a un esorcismo, mi disse: “quando me ne sarò andato dovrai render pubblico tutto per dare anche tu questa importante testimonianza”.

Tra le storie che raccoglie nel suo libro qual è l’esorcismo che ha trovato più avvincente nel raccontarlo?

“Ovviamente quello a cui ho assistito. Mi si è raggelato il sangue, avevo paura. Poi ho capito che unendomi al gruppo di preghiera presente sarei stato al sicuro. Sentivo questa ragazza che improvvisamente parlava con una voce maschile, polifonica, come se fossero più persone a parlare contemporaneamente. E che rispondeva all‘esorcista usando frasi in lingue sconosciute. Ovviamente in alcuni momenti urlava e quella voce chiedeva di allontanare l’acqua benedetta perché era come il fuoco”. 

Come è andata?

“Per fortuna l’esorcista mi aveva messo a mio agio e mi aveva assicurato che nulla mi sarebbe accaduto perché, mi disse, ‘sei sotto il manto della Madonna”’ Ho trovato molto avvincente anche la storia di un uomo – narrata in prima persona da un altro esorcista – che iniziò a soffrire e ad avere istinti suicidi. Sul suo corpo cominciarono a comparire ferite e scritte, finché non fu liberato. Poi si scoprì che alcuni suoi colleghi invidiosi avevano compiuto dei rituali contro di lui prendendo pezzi o bruciando piccole parti dei suoi abiti”. Quale legame unisce papa Francesco alla preghiera di liberazione dal male?

“Papa Francesco parla in continuazione del demonio e lo fa per far capire, anche con esempi molto popolari, che il diavolo esiste e può entrare nella nostra vita senza che ce ne rendiamo conto. Questo accade quando “uccidiamo” con la lingua, quando ci si piega ad interessi che scatenano guerre, quando chiacchieriamo contro il fratello o la sorella, quando chiudiamo il cuore anziché aprirlo”.Può farci un esempio?

“Qualche settimana fa, prima della preghiera dell’Angelus, il Papa ha detto che il diavolo è ‘il grande chiacchierone’. In quanto puro spirito, il demonio non sta lì a chiacchierare.  È ovvio che è una metafora attraverso la quale il Papa vuol far comprendere che dietro ogni atteggiamento sbagliato, distruttivo o anti cristiano c’è lo zampino del padre della menzogna che gode e si rafforza di fronte a queste nostre debolezze”.Quale collegamento ha trovato con Medjugorje? 

“Nel libro racconto di episodi e manifestazioni demoniache (con tanto di ruggiti o levitazioni) durante raduni oceanici in presenza dei presunti veggenti. Ho intervistato testimoni eccezionali e recuperato documenti d’archivio come ad esempio il racconto delle visioni dell’Inferno e delle apparizioni del diavolo agli stessi veggenti. E poi il racconto di alcuni esorcisti che hanno sfidato il demonio utilizzando un po’ di terra raccolta sulla collina delle apparizioni. La reazione del diavolo è stata furibonda”.