“Mi ha chiesto il diavolo di uccidere una donna giudice”

L'assassino Wilson Miguel Scappini Villalba confessa alla polizia: "Non ho potuto evitarlo perché il diavolo si è impossessato di me"

Un nuovo, atroce femminicidio perpetrato nel nome di satana. Stavolta arriva dall’America Latina la reiterazione di un crimine efferato che si ripete con poche variazioni in ogni angolo del pianete e in qualunque epoca. Stesso orrido copione a fronte della medesima, farneticante spiegazione: “Me lo ha ordinato il diavolo”.  Al magistrato che gli ha chiesto di spiegare le ragioni del suo folle gesto, Wilson Miguel Scappini Villalba ha risposto: “Non ho potuto evitarlo, perché il diavolo si è impossessato di me“. Nell’ambito delle indagini per l’omicidio di una donna giudice della città paraguaiana di Hernandarias, la polizia ha arrestato un membro della sicurezza del tribunale cittadino che, confessando la sua responsabilità per il crimine, ha sostenuto di aver dovuto agire “per ordine di un essere superiore”, riporta il quotidiano La Nacion di Asuncion.

Diavolo

Ancora una vittima innocente di un assassino che si proclama al servizio del diavolo. L’uccisione della giudice Diana Eveline Mereles Duarte, il cui cadavere è stato rinvenuto nel suo ufficio, ha suscitato emozione in tutto il Paraguay, evidenzia l’Ansa, ed una severa condanna da parte della Corte suprema del Paese. La persona arrestata è Wilson Miguel Scappini Villalba, di 28 anni, che svolgeva le mansioni di guardia per la sicurezza del tribunale di primo grado di Hernandarias e che ha presumibilmente ucciso la donna con un oggetto contundente. Al termine di rapide indagini sono state ricostruite in poco più di ventiquattr’ore la dinamica e l’aberrante movente del crimine nel quale, ancora una volta, si intrecciano l’odio verso l’universo femminile e l’evocazione di forze occulte che avrebbero spinto e indotto l’omicida a realizzare il suo orripilante progetto di morte. Si allunga così una scia di sangue che unisce paesi e culture diverse in un unico olocausto di morte senza senso.