Il virus del razzismo colpisce ancora… e non solo negli Usa

L'aggressione è capitata martedì scorso a un'europarlamentare dei Verdi, Pierrette Herzberger-Fofana

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Circondata e aggredita da alcuni poliziotti belgi nel cuore di Bruxelles perché nera: un altro caso di razzismo scuote l’opinione pubblica, ma questa volta in Europa. L’aggressione è avvenuta martedì scorso a un’europarlamentare dei Verdi tedesco, Pierrette Herzberger-Fofana, tedesca di colore nata in Mali. Secondo quanto riferito da Repubblica, la deputata sarebbe intervenuta per difendere due uomini neri circondati da nove poliziotti belgi che li stavano maltrattando. A quel punto, però, Herzberger-Fofana sarebbe stata “sbattuta al muro e perquisita brutalmente”, scrive Repubblica. Invano la donna avrebbe tentato di mostrare il pass da Parlamentare europea e il passaporto tedesco. Addirittura sarebbe stata presa in giro. Herzberger-Fofana è stata salvata dall’arrivo dell’auto del Parlamento.

La denuncia di Sassoli

A denunciare la vicenda il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Sassoli, scrive Repubblica, ha ricevuto la telefonata della leader dei Verdi europei, Ska Keller, che gli ha raccontato quanto subito dalla collega a Bruxelles. “Non credevano che una donna nera potesse essere una parlamentare europea. Scandaloso”, commenta Sassoli. “Un episodio grave e spiacevole di cui ho chiesto conto anche alla premier belga, Sophie Wilmés“. L’ex giornalista Rai ha infatti inviato a Wilmés una lettera per chiedere conto dei maltrattamenti inflitti dalla polizia belga alla parlamentare. “La prego di prendere le misure immediate e necessarie“, ha chiesto Sassoli a Wilmés nella lettera.

Risoluzione Onu contro il razzismo

Il consiglio per i diritti umani dell’Onu ha adottato oggi all’unanimità una risoluzione che condanna il razzismo sistematico e le violenze della polizia. La risoluzione era stata presentata dai paesi africani membri del Consiglio per i diritti umani, che ha base a Ginevra e da cui gli Usa si sono ritirati nel 2018, nell’ambito di una riunione d’urgenza convocata dopo la morte dell’afroamericano George Floyd e le manifestazioni antirazziste che ne sono seguite in tutto il mondo. In una prima versione la risoluzione chiedeva la formazione di una commissione d’inchiesta internazionale e indipendente per far luce sul “razzismo sistematico” negli Usa, ma il testo è stato progressivamente modificato fino a non menzionare più esplicitamente gli Stati Uniti e mantenere così una linea super partes.