Zapata, l'uomo volante ha fallito

Non ce l'ha fatta a realizzare il suo sogno da bambino. E così, per il francese Franky Zapata la scommessa di attraversare la Manica volando sembra, al momento, infranta. L' “uomo volante”, com'era chiamato dai suoi amici, è difatti precipitato in acqua durante la trasvolata a bordo del Flyboard air, la tavola a turboreazione da lui inventata. Come riferito dal quotidiano locale, Zapata è stato soccorso subito dopo la rovinosa caduta e si sarebbe mostrato “cosciente”: “I subacquei, che erano sulla barca, lo hanno riportato indietro e ora sta bene. È stato in grado di rassicurare sua moglie al telefono ” ha dichiarato Guy Allemand, sindaco di Sangatte. La moglie Krystel, che da sempre lo accompagna e supporta, era in costante collegamento walkie-talkie con i membri dello staff a bordo dell'elicottero.

Pit-stop fatale

Per la partenza, erano giunti in tantissimi da varie parti della Francia. Zapata è partito dalla città costiera di Sangatte, nel nord della Francia, questa mattina alle ore 9:07, diretto verso la costa di Dover, in Inghilterra. Inizialmente, tutto sembrava andare nel verso giusto. Come ha dichiarato un membro del suo team al quotidiano locale 20 Minutes Lille, i problemi sono sopraggiunti a circa 18 km dalle coste britanniche. Diretto alla piattaforma di pit-stop, che gli avrebbe consentito di rifornire di cherosene la tavola a turboreazione, Zapata sarebbe infatti caduto in acqua a causa delle onde che rendevano il luogo di rifornimento troppo instabile: “È una delusione enorme” ha dichiarato un membro dello staff. L'uomo si era, comunque, dato il 70% di possibilità di successo e, assicura la moglie, ci riproverà: “C'erano troppe onde al largo e la piattaforma si muoveva troppo, quindi non poteva atterrare. Questi sono i rischi. Quando facciamo un tentativo, non siamo sicuri di arrivarci. L'ho sentito al telefono, è molto deluso, ma in generale non si ferma davanti a un fallimento ” ha dichiarato al quotidiano locale. 

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Il decollo di Franky Zapata da Sangatte

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Il team di Zapata e sua moglie subito dopo aver appreso della caduta

Un sogno lungo una vita

Quarantenne originario di Marsiglia, Franky Zapata, che è un campione mondiale di moto d'acqua, nel 2012 ha inventato un jet capace di volare sull'acqua: in realtà si tratta di una tavola a turboreazione che consente a un uomo, posto in maniera verticale, di librarsi in volo e raggiungere una velocità massima di 140 km/h e un'altitudine di 150 metri. Il brevetto del dispositivo, chiamato Flyboard ha fatturato oltre 200 milioni di dollari. “È un sogno che ho sin da bambino” ha dichiarato Zapata al portale PopEconomy poco prima di librarsi in volo. “Oggi proverò a infrangere il record per il volo più veloce in hoverboard” aveva aggiunto, prospettando di dover volare attraversando oltre 280 metri

Come funziona il Flyboard Air

Brevettato dallo stesso Zapata, che anni prima realizzò un prototipo dal funzionamento simile a quello delle moto d'acqua, il Flyboard Air di Zapata funzione per mezzo di cinque motori a reazione, simili alla turbine jet installate sui moderni aeroplani, anche se di dimensioni ridotte. Analogamente ai velivoli, l'apparecchio si alimenta con cherosene, che viene inserito in una sacca-zaino alle spalle del guidatore. Contrariamente ai jet, le turbine del dispositivo sono orientate verticalmente per dare spinta verso l'alto. I motori sono completamente autonomi: in caso di emergenza, come l'avaria di una o due turbine, gli altri motori sono infatti programmati per consentire un atterraggio d'emergenza. La stabilizzazione dell'apparecchio avviene attraverso un giroscopio installato all'interno ed è impressa dagli stessi moviementi del corpo. Come mostrato da Zapata, la velocità viene, invece, regolata da un joysytick radiocomandato. Il Flyboard è monitorato direttamente dal guidatore, grazie a un display inserito nella visiera del casco, ma anche a distanza, per mezzo di un collegamento wireless. 

Il sogno dell'umanità, dal mito al pop

La possibilità di volare è un orizzonte che ha sempre attratto l'uomo, come attestato dagli schizzi del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Andando a ritroso, a tutti è certamente noto il mito di Dedalo e Icaro, con il giovane greco che, approssimandosi troppo al sole, alla fine cadde dal cielo. Attraverso i secoli, dunque, il volo s'è imposto nell'immaginario letterario e artistico. Tra gli esempi più recenti v'è sicuramente Iron Man, ma un modello simile al Flyboard Air, se non altro nella resa stilistica, si trova in un numero datato 1964 del fumetto Spider-Man del 1964, ed era il mezzo utilizzato dal cattivo Green Goblin. Un anno dopo, sarà la volta dell'attore Sean Connery che, nelle vesti di James Bond utilizzerà un apparecchio simile nel capitolo 007 Thunderball – Operazione tuono. Intrecciando fiction e realtà, quattro anni prima (1961) fu mostrato al presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy il prototipo di un jet pack, una cintura legata a due serbatoi che, attraverso la reazione del persossido di idrogeno, consentiva all'uomo di librarsi in aria per una manciata di secondi. L'apparecchio fu mostrato al grande pubblico soltanto diversi anni dopo: la più celebre apparizione di un jet pack risale, infatti, alle Olimpiadi di Los Angeles (28 luglio 1984). Il veicolo riscosse molto successo al punto da essere utilizzato dal cantante Michael Jackson al termine dei suoi concerti. Gli eventi mediatici hanno sempre rappresentato una vetrina per mostrare i prodigi della tecnologia. Lo stesso Zapata ha riscosso grande ammirazione a borso del suo Flyboard poco tempo fa, prendendo parte alle celebrazioni del 14 Luglio a Parigi.