Vissani cucina davanti alla casa del premier Draghi: “Fateci aprire”

Lo chef Gianfranco Vissani si è presentato dinanzi alla casa del premier Mario Draghi a Città della Pieve con un...ciambellone

Gianfranco Vissani, maestro della cucina italiana, si è presentato domenica mattina dinanzi alla casa del premier Mario Draghi a Città della Pieve (in provincia di Perugia) con un…ciambellone, dolce tipico umbro. Il noto chef si è unito al sit-in dei ristoratori in protesta raccontato alle emittenti locali di essersi vaccinato col Pfizer e di aver perso “in 13 mesi di chiusura almeno 2 milioni di euro, mentre dallo Stato abbiamo ricevuto più o meno 20mila euro. Non ci abbiamo pagato nemmeno le utenze”.

Lo chef Vissani col…ciambellone

Chef stellati al sit-in, ma Draghi non c’era

Nel giorno della manifestazione, che si è svolta a qualche centinaio di metri dai cancelli che conducono alla casa del presidente del Consiglio, Draghi ha scelto di non trascorrere nella residenza umbra il fine settimana. Ma questo non ha impedito ai ristoratori e ai produttori – c’era anche Marco Caprai, produttore del Sagrantino di Montefalco – di ribadire il disappunto per i sostegni economici fin qui ricevuti e nel mirino sono finiti anche le ultime misure adottate dall’Esecutivo.

“Dal 26 aprile hanno autorizzato la ristorazione all’aperto, ma come si fa a mangiare fuori con questo freddo?”, domanda Vissani che aggiunge: “Spero che Dio ci aiuti a superare questa crisi, ma qui servono denari freschi. Dobbiamo riaprire i nostri ristoranti, magari aumentiamo le distanze, mettiamo il vetro a separare i clienti, ma dobbiamo riaprire. Nel mio ristorante abbiamo acquistato dei macchinari certificati dalla Nasa che ti creano una bolla attorno e quindi se hai il virus non lo trasmetti e te lo riporti fuori con te”.

Quando riaprirà “Casa Vissani”, il ristorante che ha sul lago di Corbara, a pochi chilometri da Orvieto, al momento lo chef non è in grado di stabilirlo, probabilmente finché non potrà riaccogliere i clienti all’interno delle sue sale potrebbe scegliere di restare chiuso.

“Oggi siamo venuti qui a Città della Pieve giusto per ribadire che ci siamo anche noi. Vogliamo date certe sulle riaperture. Poter fare ristorazione all’aperto non basta, soprattutto in questa stagione in cui per mangiare fuori fa ancora freddo”, conclude Simone Ciccotti, chef perugino e animatore del sit-in.