Rob come Forrest: corre per 25mila km

Percorrere 25mila chilometri è già di per sé qualcosa di faticoso, qualunque sia il mezzo utilizzato. Figuriamoci se, per coprire tale distanza, non sia stato utilizzato altro che le proprie gambe. Qualcuno in realtà c'era riuscito ma solo in un film: Forrest Gump naturalmente, nell'omonimo lungometraggio di Robert Zemeckis che sbancò ai Premi Oscar del 1994 e consegnò al grande pubblico la figura di un uomo che, fra le molte avventure incredibili della sua vita, aveva deciso di impiegarne una parte per correre, correre e correre, dalla fine del vialetto di casa sua fino ai confini degli Stati Uniti. Un film, appunto. Finzione. E invece no, qualcuno c'è risucito davvero: si tratta di un veterinario 39enne di Liverpool, tale Rob Pope, capace di coprire (come primo percorso) la distanza dall'Alabama al porto di Santa Monica (California) a ritmo di corsa, andata e ritorno.

Rob non ha solo imitato Tom Hanks nel noto film (indossa un cappello rosso, una giacca a vento e, come accaduto al protagonista, la sua barba e i suoi capelli sono cresciuti a dismisura) ma lo ha addirittura superato, percorrendo una distanza perfino maggiore di quella di Gump: 60 chilometri giornalieri, 422 giorni complessivi di corsa, per un equivalente di 590 maratone. Pope gli Stati Uniti li ha percorsi in lungo e in largo, solcando i territori di praticamente tutti gli Stati ed emulando in tutto e per tutto il suo idolo, correndo per sostenere importanti obiettivi umanitari. L'idea pare gli sia venuta quando, dopo aver iniziato a collaborare con alcune organizzazioni di beneficenza (tra le quali il Wwf e la ong Peace direct), gli è tornata alla mente la famosissima scena del film di Zemeckis, con il protagonista seguito da uno stuolo di persone intente a chiedergli perché corresse.

L'impresa di Rob è stata utile per raccogliere fondi e perseguire i suoi scopi umanitari ma, allo stesso tempo, il suo viaggio “on the road” ha contribuito anche a regalargli esperienze uniche, coronate da un gesto tanto bello quanto inaspettato a conclusione della sua corsa: inginocchiatosi davanti alla sua fidanzata, nonché madre di sua figlia, le ha chiesto di sposarlo ricevendo una risposta positiva. La giusta conclusione di un'impresa che, finora, probabilmente tutti noi abbiamo creduto fosse possibile. Ma solo in un film.