Dalle reti da pesca in disuso si ricavano zaini ecologici, il progetto

Si chiama Risacca il progetto vincitore del "Green impact Med" a Mazara del Vallo, da ottobre la produzione virtuosa

Reti da pesca. Immagine da Pixabay

Dare una seconda vita alle reti da pesca già utilizzate dai pescatori di Mazara del Vallo, facendole diventare comodi zaini per il mare e non solo. Si chiama “Risacca” il progetto vincitore della selezione del “Green Impact Med”, nato dalla collaborazione tra i pescatori locali di Mazara del Vallo, Carlo Roccafiorita, imprenditore e innovatore sociale, Federica Ditta e Cristiano Pesca, esperti di design del prodotto, design sistemico e fabbricazione digitale.

Il progetto ha mosso i primi passi nel novembre 2020. “Abbiamo percepito da subito una sensibilità e un’urgenza dei pescatori verso le tematiche di salvaguardia del mare. Ciò che emerge con chi vive a stretto contatto con il mare sono le complessità burocratiche che regolano il mercato ittico per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Nonché la preoccupazione verso i cambiamenti che hanno visto compiersi negli ultimi decenni: mari sempre più inquinati, diminuzione della biodiversità e delle quantità di pesci, quantitativi di plastica sempre maggiore pescata in mare”, spiega Carlo Roccafiorita.

Nel dicembre 2020 la partecipazione e la vittoria al concorso europeo ‘Green Impact Med’, lanciato da Fondazione Messina. A ottobre partirà l‘equity crowdfunding.

La prima linea di prodotti Risacca riguarda borse resistenti, leggere e versatili, pieghevoli, adatte per escursioni costiere, escursioni naturalistiche e trekking urbano create con l’antica tecnica di riparazione delle reti chiamata ‘sarcitura’.

Quello dello smaltimento delle reti in disuso è un serio problema. Si stima che ogni anno vengono abbandonate tra le 500.000 e 1 milione di tonnellate di reti fantasma nei mari di tutto il mondo. Pare che le reti fantasma costituiscano fino al 10% di tutti i rifiuti marini e sono necessari in media circa 600-800 anni perché le reti si deteriorino completamente in microplastiche, diventando un ulteriore problema per gli ecosistemi marini.

Nel 2018 è stato stimato che fino a 650.000 animali marini vengono uccisi ogni anno dalle reti fantasma. L’industria ittica a Mazara del Vallo in un solo anno produce circa 10.000 kg di materiale marinaresco.