Nube radioattiva sui cieli d'Italia

Tra settembre e ottobre scorsi una misteriosa nube ha sorvolato i cieli d'Europa. La sua presenza è stata segnalata soprattutto in Russia, Polonia, Bulgaria e Ucraina, ma anche in regioni settentrionali e centro-europee compreso il Nord Italia.

Il rutenio-106

Ora l'ente responsabile del meteo russo, Roshydromet, ha svelato l'arcano dichiarando di aver rivelato in quel periodo picchi elevati di rutenio-106 nell'area di Chelyabinsk, negli Urali meridionali. Si tratta dello stesso radioisotopo individuato su buona parte dell'Europa dall'Istituto francese per la protezione dalle radiazioni e la sicurezza nucleare (IRNS), sebbene in concentrazioni tali da non rappresentare alcun pericolo per la salute umana.

Il rutenio è uno dei più comuni isotopi radioattivi ottenuti dal raro metallo di transizione rutenio, e viene utilizzato principalmente in medicina come materiale radiofarmaceutico, per la diagnosi e il trattamento di specifici tumori, ad esempio quelli agli occhi. “Poiché si tratta di un elemento rarissimo in natura – sottolinea Fanpage – è verosimile che sia stato riversato nell'ambiente in seguito a un incidente, ma non all'esplosione di un reattore nucleare”.

Dove è accaduto l'incidente

Il sospetto è che possa essere accaduto qualcosa nell'impianto nucleare di Mayak, dove sono stati rilevati i maggiori picchi di rutenio-106, nonostante l'agenzia governativa russa che si occupa di nucleare, la Rosatom, abbia negato.

Mayak si trova in un'area non nuova a disastri nucleari. Nel 1957 si consumò quello di Kyshtym, il terzo della storia dopo quelli di Fukushima e Chernobyl. Un deposito di combustibile esplose disperdendo particelle radioattive per oltre 50mila chilometri quadrati, ma l'incidente fu tenuto nascosto dalle autorità russe per venti anni.

Chernobyl, la sofferenza dei bambini ancora oggi

A proposito di Chernobyl, il cui disastro avvenne il 26 aprile 1986, le condizioni di vita nella zona della centrale nucleare sono ancora tutt'altro che salubri. Un servizio della trasmissione Le Iene andato in onda martedì scorso ha reso noto che la percentuale di bambini malati di varie tipologie – da problemi alla tiroide, fino al cancro – è altissima e gran parte della colpa è del cibo. Gli animali allevati in zona e i cibi coltivati contengono, infatti, altissimi livelli di cesio e stronzio.