I resti di Repton sono di Vichinghi?

Addirittura 260 corpi, sepolti in massa in un giardino britannico, per la precisione in quello di una chiesa di Repton, nel Derbyshire. Un mistero che ha attraversato quasi 4 decenni ma che, finalmente, sembra aver trovato una prima parziale risposta: i resti rinvenuti negli anni 80 nel piccolo borgo inglese, infatti, sono stati analizzati nuovamente con la tecnica del radiocarbonio e il risultato ottenuto è stato decisamente illuminante. Tutti i corpi sembrano risalire alla fine del IX secolo d.C. quando, a Repton, era di stanza nientemeno che l'esercito vichingo, conquistatore della Gran Bretagna.

Resti particolari

Uno studio condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Bristol, inoltre, ha permesso di scoprire nei pressi dei tumuli altre ossa, appartenenti a persone più giovani e che, secondo le ipotesi formulate dagli archeologi, potrebbero appartenere a dei ragazzi utilizzati addirittura per essere immolati durante il rito funerario dei guerrieri. Ma questa, al momento, resta una congettura (riportata sulla rivista 'Antiquity'): decisamente più concreta, invece, l'identificazione del resto dei corpi come appartenenti a uomini di età compresa fra i 18 e i 45 anni, tutti riportanti lesioni più o meno violente e tutti, quasi certamente, scandinavi.

L'errore di datazione

Già in un primo momento gli antropologi avevano identificato i resti come appartenenti al popolo vichingo ma, successivamente, alcuni errati rilevamenti avevano fatto accantonare tale ipotesi. Un errore dovuto, a quanto pare, alla quantità di pesce ingerita dai vichinghi e che, possedendo un carbonio più antico di vegetali o animali terrestri, hanno generato il cosiddetto “effetto di riserva marino”, alterando la corretta datazione dei resti. Fra questi, particolarmente significativa una tomba nella quale sono seppelliti due uomini, uno dei quali (il più anziano) è ornato con un ciondolo a forma di martello (forse quello di Thor, in un richiamo al Valhalla) e, ancora oggi, mostrante una brutta frattura sul femore sinistro.