I baby calciatori salvati dalla grotta diventano monaci buddisti

Vestiti di bianco e con la testa completamente rasata. I baby calciatori della “Wild Boar”, detti anche “cinghialotti”, rimasti per giorni intrappolati in una grotta thailandese, intraprenderanno un noviziato in alcuni templi nella provincia di Chiang Rai in onore del volontario ex Navy Seal morto nelle operazioni di recupero. Il ritiro durerà nove giorni e ad adesso parteciperanno dieci degli undici sportivi. Un ragazzo, infatti, è di religione cristiana.

Il rito

I rituale ha avuto luogo nel tempio di Wat Phra That Doi Tung, che ospita il complesso sotterraneo dove i ragazzi erano rimasti intrappolati. Baby calciatori e allenatore hanno recitato la preghiera di ordinazione nella sala principale del tempio. Durante la celebrazione, trasmessa in diretta streaming dal governo locale,i “cinghialotti” hanno chiesto il permesso alle autorità religiose di iniziare un periodo di monacato. Il gruppo ha poi ascoltato alcuni canti sacri, prima di indossare gli abiti tradizionali dei monaci. Il capo dell'ufficio buddista di Chiang Rai, Praphan Khamchoi, ha sottolineato come questa ordinazione sia “anche il loro modo di ringraziare tutti i soccorritori, in Thailandia e in altri Paesi”.

Un ritiro “tradizionale”

Come riprota AsiaNews, è tradizione che, a un certo punto della loro vita, i buddisti thai maschi entrino in monastero, spesso come novizi, per mostrare gratitudine. Si crede che una volta ordinata, una persona ottenga dei meriti che vengono estesi anche ai genitori. Gli 11 novizi ed il monaco studieranno il dharma e saranno ospiti del tempio di Wat Phra That Doi Wao, anch'esso nel distretto di Mae Sai. Ekapol, che in passato era stato monaco nel tempio di Wat Sao Hin a Lamphun per quasi otto anni, proseguirà il percorso spirituale per un mese in più rispetto ai suoi calciatori.