Gli Ufo esistono: parola della Marina Usa

Èancora troppo presto per rispondere alla domanda se siamo o meno soli nell'universo. Non si può dire di avere le prove di forme di vita aliena, ma un grande passo in avanti nel tentativo di comprendere un fenomeno al momento inspiegabile è stato compiuto. La Marina militare degli Stati Uniti d'America ha dichiarato infatti autentici dei filmati, girati da dei militari in volo, che riprendono degli oggetti volanti non identificati. Veloci, troppo per le macchine di calcolo terrestri. Senza ali. Addirittura senza motore. Una rivelazione che può far sognare o far perdere il sonno per gli incubi, ma adesso esce dal circuito degli appassionati di ufologia e dei cultori degli avvistamenti per acquisire il rango dell'ufficialità. Si pensa possano rappresentare un pericolo per i piloti e per la sicurezza nazionale, ma oltre a questo, ulteriori risposte non ci sono. Cosa siano quegli Ufo (Unidentified Flying Object) o Uap (Unidentifiedi Aeriale Pheonomena), come gli ufficiali preferiscono vengano chiamati quegli, non si sa. 

La pubblicazione

I video sono stati diffusi tra il 2017 e il 2018 da To The Stars Academy of Arts & Sciences, la fondazione di Tom DeLonge, l'ex cantante della pop punk band Blink 182 che ha mietuto un grande successo tra i giovanissimi a cavallo tra gli anni Novanta e l'inizio del Terzo Millennio. Lo scrive Il Fatto quotidiano. L'artista americano ha dato alla vita alla associazione dedita allo studio degli Ufo nel 2017 e ha coinvolto nel suo progetto anche Luis Elizondo, un ex funzionario del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che aveve partecipato al programma governativo segreto Advanced Aerospace Threat Identification Program. La loro pubblicazione ha spinto gli ufficiali statunitensi a confermarne la veridicità. Una scelta di trasparenza è stata accompagnata da una spiegazione ufficiale, data dal portavoce della Marina Joel Gradisher alla Cnn. “Durante le nostre esercitazioni ci sono frequenti incursioni di fenomeni aerei non identificati. Rappresentano un pericolo per la sicurezza dei piloti”, ha spiegato Gradisher. “Per molti anni, i nostri aviatori non hanno segnalato questi avvistamenti per via dello stigma associato alla precedente terminologia 'oggetti volanti non identificati' e per le teorie su cosa siano”, ha rivelato il portavoce.

Le immagini

I video sono tre, uno del 2004 e due del 2015. Almeno un di questi sarebbe stato “girato” con dei sensori a infrarossi a bordo di un velivolo militare, un caccia F/A-18 Super Hornet. In uno dei due filmati più recenti, si può sentire il colloquio tra due piloti di fronte una “incursione”, mentre cercavano di spiegare cosa fosse quello a cui stavano assistendo. “È un superdrone!”, esclama per primo uno, e l'altro gli risponde. “Mio Dio! Stanno tutti andando contro vento!”. Ancora: “Guarda quella cosa amico!”. Nel video di 15 anni fa, invece, si vedono i sensori di posizione puntare un obiettivo che prima si inclina parzialmente da un lato, poi sfreccia via. Troppo rapidamente perché il computer possa continuare a localizzarlo.

“Mai vista cosa del genere”

Sono le parole usate da un ex pilota statunitense, David Fravor, nel raccontare alla Cnn il suo avvistamento, quello del 2004. LIl militare il pensioner ha descritto l'oggetto come “Una Tic Tac lunga 40 piedi”, senza ali. “Ho pensato fosse un elicottero“. “Ma nei loro movimenti gli elicotteri rallentano, questa cosa si muoveva come una pallina da ping pong contro il muro”, in maniera irregolare e veloce. Per concludere così: “Era sopra l'acqua e ha cominciato una salita verticale fino a 12mila piedi, poi ha accelerato in meno di due secondi ed è scomparso”.

La ricerca

Dicevano di averlo fermato nel 2012, invece l'Aatip è è andato avanti. Ha continuato a controllare se ci fossero dei pericoli per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, monitorando ogni aeromobile volasse sopra la “Terra dei liberi” e indagando sulle segnalazioni dei militari di oggetti volanti non identificati. La missione segreta del programma è costata, tra il 2007 e il 2012, 22 milioni di dollari ai contribuenti americani. Poi un suo ex dipendente, Elizondo, ha deciso di mettere alle strette le autorità a stelle e strisce. Se n'era andato proprio nel 2012 perché riteneva che la segretezza sui risultati del programma fosse eccessiva e in polemica per il – minacciato – azzeramento dei fondi. Adesso si è preso la sua rivincita. “La mia personale convinzione è che ci sono prove molto convincenti che potremmo non essere soli”, ha dichiarato anche lui alla Cnn. “Questi 'aerei' hanno caratteristiche sconosciute ai costruttori americani o stranieri”.