Dactyl, il robot che risolve il cubo di Rubik…con una mano

E'pronto il robot che sa risolvere il cubo di Rubik e lo fa con una sola mano: si chiama Dactyl ed è una mano robotica sviluppata dall'organizzazione non profit americana per la ricerca sull'intelligenza artificiale OpenAI. Il cubo di Rubik o cubo magico è un celebre puzzle 3D inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Ernő Rubik nel 1974. Su un classico cubo di Rubik, ognuna delle sei facce è ricoperta da nove adesivi, ognuno dei quali presenta un particolare colore: bianco, giallo, rosso, verde, blu e arancione. Un meccanismo interno permette alle facce di ruotare in modo indipendente, così da mescolare i colori del cubo. Per risolvere il rompicapo, ogni faccia deve tornare a mostrare un solo colore.

Addestramento virtuale

Era da un oltre un anno che l'organizzazione OpenAI stava lavorando per raggiungere il risultato della mano robotica: nel 2018 aveva presentato una prima versione del robot in grado di manipolare il cubo con notevole destrezza, grazie a un algoritmo di apprendimento. Tutto l'addestramento era stato svolto in simulazione, per evitare l'usura della macchina durante la fase di addestramento. “Il tipo di manipolazione richiesta per ruotare le parti del cubo di Rubik – afferma Dmitry Berenson, esperto di robotica dell'Università del Michigan, su Ansa –  è in realtà molto più difficile che ruotare un semplice cubo”. Tradizionalmente, i robot, sono infatti in grado di manipolare gli oggetti solo in modo molto semplice. Dactyl invece si è superato, imparando a risolvere il cubo di Rubik con un nuovo livello di destrezza. I ricercatori ci sono riusciti, anche in questo caso, grazie all'addestramento virtuale, ma miscelando durante la fase di addestramento più condizioni, in ogni ciclo di allenamento, in modo da rendere l'algoritmo in grado di adattarsi alle diverse possibilità. Dactyl non è solo una curiosità, ma è un passo importante verso macchine più agili per applicazioni industriali e di consumo, per esempio in grado di lavorare in un ambiente domestico complesso come una cucina dove potrebbe diventare un importante supporto per le persone con disabiltà o anziane.