Coronavirus: il consulto veterinario è gratis con la videochiamata

Per agevolare i proprietari che risiedono in aree con restrizioni nella cura del proprio animale domestico

Un consulto veterinario preliminare gratuito on line in videochiamata per gli amici a quattro zampe. E’ questa la lodevole iniziativa di un gruppo di veterinari guidati dal dott. Maurizio Albano per venire incontro alle necessità delle famiglie a seguito dell’invito generalizzato a restare a casa per contenere la diffusione del coronavirus.

Videochiamata gratuita

Così, chi ha un animale e ha bisogno di un veterinario può semplicemente “alzare il telefono” per capire se il suo “pet” ha bisogno di essere visitato urgentemente o se invece non presenta nulla di grave. “Un team di specialisti di Vetonline24, reperibile 24 ore su 24, potrà formulare una possibile diagnosi iniziale e indicare l’opzione migliore da seguire – spiega il dott. Albano, veterinario e fondatore di Vetonline24 – In queste settimane, il nostro servizio si sta rivelando particolarmente utile. Stiamo ricevendo numerose chiamate ogni giorno, soprattutto dalle zone del nord Italia. E per questo abbiamo deciso di rendere gratuita la prima chiamata di consulto veterinario, soprattutto per agevolare i proprietari che risiedono in aree con restrizioni (zone rosse) nella cura del proprio animale domestico”. Vetonline24 è una piattaforma aperta in cui si possono iscrivere tutti i veterinari, per offrire consulti in videoconferenza a chi lo richiede. Ma, per chi volesse intraprendere una professione di cura degli animali domestici, la possibilità di truffa è dietro l’angolo. La vice presidente Upvet (Università delle Scienze Veterinarie), Susanna Celsi, invita tutti i potenziali interessati “a prestare la massima attenzione e a diffidare delle tante proposte di corsi come assistente veterinario, animal care assistant, educatori e cinofili che non sono riconosciuti e non hanno alcun valore professionale“. Sono tante, avverte la dottoressa su Ansa, “le organizzazioni che cercano di sfruttare la situazione proponendo corsi che non si avvalgono di una vera piattaforma di formazione a distanza, ma utilizzano spesso solo libri, cd o semplici dispense in pdf. Ricordiamo che l’unica figura riconosciuta è quella del tecnico veterinario, che prevede un contratto di lavoro nazionale a cui fare riferimento. Gli interessati al settore, prima di iscriversi, devono verificare sempre l’effettivo valore professionale delle proposte, assicurandosi della presenza di una vera piattaforma a distanza che possa dimostrare poi che la formazione sia realmente avvenuta”.