Come riconoscere i pomodori stranieri spacciati per italiani

Dal 27 agosto 2018 in etichetta è obbligatorio riportare l'origine della materia prima anche per i prodotti derivati del pomodoro, ossia pelati, pople, concentrati, conserve, oltre a salse e sughi composti almeno per il 50 per cento da derivati. Dopo latte, pasta e riso, dall'agosto scorso anche i pomodori dovranno avere l'indicazione di provenienza sulla confezione del prodotto. Secondo quanto annunciato da Coldiretti, l'obiettivo è smascherare l'inganno dei prodotti coltivati all'estero e importati per essere spacciati come italiani. “Si tratta di una attesa misura di trasparenza per produttori e consumatori”, il commento di Coldiretti subito dopo l'approvazione della norma. Secondo quanto rivelano i dati Istat elaborati dalla stessa associazione agricola, infatti, soltanto nei primi cinque mesi del 2018 sarebbero arrivati sui nostri scaffali il 15% di derivati di pomodoro in più rispetto a quelli dello stesso periodo dello scorso anno. Una “invasione straniera” quantificabile in 86 milioni di chili di prodotti provenienti nell'ordine da Stati Uniti, Spagna e Cina.

Come riconoscere i pomodori italiani…

I prodotti ricavati da pomodori coltivati e lavorati in Italia si riconoscono perché in etichetta vengono riportati questi dati: il nome del Paese di coltivazione del pomodoro, il nome del Paese di trasformazione del pomodoro e, se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le diciture: Paesi Ue, Paesi Non Ue, Paesi Ue E Non Ue.

…e come riconoscere se sono freschi

Come riporta il sito La Russolillo, è possibile accorgersi se la passata che si compra al supermercato è fresca “dal lotto (giorno di imbottigliamento) che purtroppo è un codice alfanumerico, ma facile da capire se si sa come interpretarlo: è una lettera e 3 numeri, la lettera identifica l’anno di produzione (ad esempio B è per il 2017), i 3 numeri identificano il giorno dell’anno e volendo essere molto larghi, i giorni che non vanno circa dal 180esimo al 300esimo, sono periodi in cui l’industria non può approvvigionarsi di pomodoro fresco. Ad esempio, passata di pomodoro con lotto B080 (ottantesimo giorno dell’anno), significa imbottigliata il 21/03/2017, non è stagione di pomodoro fresco da campo aperto, quindi fatta da concentrato”.