Cassazione, impugnabili le multe fatte con autovelox

Tirano un sospiro di sollievo tutti coloro che quando guidano si fanno predere dalla foga e dalla voglia di premere il piede sul pedale dell'acceleratore. Infatti con l'ordinanza 12309/19 la Corte di Cassazione la VI Sezione civile concede la possibilità agli automobilisti di chiedere l'annullamento di una multa, fatta con l'autovelox, se il dispositivo è posizionato sulla carregiata opposta a quella del senso di marcia.

La decisione degli Ermellini

Secondo quanto previsto dal pronunciamento dei giudici della Corte Suprema di Cassazione, infatti, la multa è impugnabile con successo se il decreto prefettizio che autorizza il posizionamento dell'apparecchio elettronico di controllo prevede la sua installazione in direzione opposta a quella in cui viene effettivamente sistemato. Viene dunque confermato un precedente orientamento, espresso nell'ordinanza numero 23726 del 2018, e ribadito come non sia obbligatoria l'indicazione nel decreto prefettizio del lato della carreggiata in cui viene sistemato l'Autovelox, ma qualora sia prevista questa va rispettata. Diventano dunque più trasparenti le possibilità per vincere un ricorso: “Nel caso il decreto prefettizio abbia espressamente previsto il posizionamento del dispositivo lungo soltanto un senso di marcia e l'accertamento sia stato effettuato sul senso opposto, perché difettando l'adozione di uno specifico provvedimento, il verbale di contestazione differita della violazione prevista all'articolo 142 del Codice della Strada è affetto da illegittimità derivata”.

Il caso nato da un ricorso di conducente di Isernia

La pronuncia è scaturita da un caso di un automobilista che aveva inoltrato un ricorso per una multa rimediata su una strada del Comune di Macchia d'Isernia. Aveva vinto sia davanti sia al Giudice di pace sia al Tribunale di Isernia. La multa era stata fatta con un Autovelox posizionato sul lato destro della carregiata, anziché sul sinistro, come previsto dal decreto prefettizio. Inoltre secodo i giudici della Cassazione le strade ad “alto scorrimento”, per la loro natura, non sono adatte all'accertamento con stop del mezzo, dato che obligherebbero il conducente a continue frenate, ponendo a rischio l'incolumità di coloro che viaggiano. Occorre dunque prestare molta attenzione alla tipologia di strada in cui è stata fatta la multa. Senza determinate caratteristiche, la strada urbana ad alto scorrimento, non può essere considerata tale, con conseguente nullità della multa. Che viene in ogni caso stabilità in via definitiva dal Giudice.