Al via il ripopolamento dei gamberi di fiume

Non è l'inquinamento delle acque ad uccidere buona parte dei gamberi di fiume presenti in Italia, ma un nemico ancora più letale: la peste. E' appena partito il progetto “Life Claw” che ha come obiettivo il ripopolamento dei fiumi in Liguria e in Emilia Romagna da parte dei gamberi autoctoni di fiume (Austropotamobius pallipes) la cui popolazione negli ultimi 10 anni è diminuita del 74%. Capofila del progetto – scrive Ansa – è il parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano e sono coinvolti numerosi enti, tra questi l'Acquaio di Genova, il consorzio di bonifica di Piacenza, l'ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il comune di Fontanigorda, il Comune di Ottone, il parco naturale regionale dell'Antola. Il progetto è inoltre cofinanziato dall'Unione Europea. Il programma ha la durata di 5 anni e tra gli obiettivi vi è la creazione di quattro strutture di allevamento del gambero di fiume oltre a contrastare la diffusione della “peste dei gamberi” – che rappresenta la principale causa dell'estinzione – e una mappatura dei corsi d'acqua più idonei dove immetterli.

La peste dei gamberi

Nella seconda metà del XX secolo le popolazioni del gambero autoctono in molti bacini si sono ridotte e molte altre sono addirittura scomparse per cause innumerevoli che vanno dalla diffusione della “peste del gambero” alla distruzione e modificazione dell'habitat naturale della specie. La sopravvivenza del gambero d'acqua dolce risulta minacciata da vari fattori quali: la diffusione di pericolose malattie fungine portate nel nostro Paese con l'introduzione di gamberi esotici. È il caso per esempio della “peste dei gamberi”, una malattia epidemica causata dal fungo Aphanomyces astaci, di origine americana, che fin dal suo ingresso in Europa più di 100 anni fa (nel 1860) attraverso probabilmente l'accidentale importazione di gamberi infetti, ha causato una vera e propria decimazione delle popolazioni dell'autoctono A. pallipes. Un secondo fattore è la competizione con crostacei decapodi esotici introdotti dall'uomo. In molte aree della Pianura Padana ed in particolare in Lombardia sono attualmente presenti almeno tre specie astacicole esotiche: Procambarus clarkii (Gambero Rosso delle paludi della Louisiana), Orconectes limosus (Gambero americano) e Astacus leptodactylus (Gambero turco). Infine, l'inquinamento, sia organico – produce alterazioni nelle comunità di invertebrati che vivono sul fondo dei corsi d'acqua e impoverisce l'acqua di ossigeno – sia da metalli e anticrittogamici. I gamberi d'acqua dolce risultano essere infatti particolarmente sensibili ad alcuni componenti di questi prodotti.