Addio ai maestri umani: l’intelligenza artificiale diventa autodidatta

L'intelligenza artificiale supera se stessa diventando autodidatta. E' successo con Alpha Go Zero, un supecomputer che gioca a Go, il difficile gioco di strategia fatto da una scacchiera (chiamata “goban”) di 19 per 19 caselle e di pedine nere o bianche con cui conquistare il più ampio spazio possibile. Il programma è stato messo a punto in Gran Bretagna, dall'azienda DeepMind di Google.

Un predecessore troppo “umano”

Il predecessore della nuova versione, Alfa Go, era stato in grado di battere il campione mondiale (umano) in carica di Go, il coreano Lee Sedol. In quel caso, i programmatori britannici, per insegnare al computer le basi del gioco, gli avevano mostrato 100mila partite fatte tra giocatori in carne ed ossa. Danogli, così, un'impronta che si è rivelata fin troppo “umana”.

Alfa Go Zero

Alfa Go Zero, invece, come dice il nome steso, ha imparato da solo partendo da… zero, vale a dire senza nessun input dell'uomo, ma procedendo sulla base della propria esperienza giocando infinite partite contro…se stesso.

Descritto sulla rivista Nature, Alfa Go Zero è stato in grado di battere il predecessore dopo soli tre giorni (e 5 milioni di partite auto giocate) nonostante utilizzi meno processori: 4 invece di 48.

Limiti della conoscenza umana

David Silver, il responsabile dei programmatori di AlphaGo Zero, ha spiegato che “non usando dati forniti dagli umani sulle precedenti partite abbiamo potuto rimuovere i limiti della conoscenza umana“, permettendo al “supercomputer” di inventarsi sue strategie, completamente inedite anche per il genere Sapiens, superato dalla sua stessa creatura. Speriamo sia una buona notizia.