Accadde oggi: 8 agosto, giornata mondiale del gatto

Amanti dei felini? Ecco i benefici che donano all'essere umano questi piccoli amici pelosetti pronti a fare sempre le fusa

gatti

In certi momenti non c’è antistress più potente e naturale di un gatto, con le sue fusa e gli occhi che sembrano parlare. Averne uno e amarlo porta, però, non solo questo beneficio: fa bene più nel complesso alla salute psicologica, giova alle relazioni e rende più resilienti, almeno all’inizio dell’avventura con il proprio amico felino, anche verso i piccoli problemi quotidiani, dal mal di testa al raffreddore.

I benefici del gatto sull’uomo

I risvolti positivi dell’avere un gatto sono stati riscontrati in diversi studi scientifici, eccone una selezione in occasione della giornata mondiale del gatto (come fissato dal 2002 dall’International Fund for Animal Welfare-Fondo internazionale per il benessere animale) perché agosto è il mese in cui sono più frequenti gli abbandoni degli animali domestici. In uno studio pubblicato nel 2002 sulla rivista Psychosomatic Medicine, i ricercatori hanno preso in esame 120 coppie sposate, facendo loro una visita a casa.

I partecipanti sono stati sottoposti a compiti stressanti, come sottrarre tre ripetutamente da un numero di quattro cifre o tenere la mano in acqua ghiacciata per due minuti. Prima che iniziassero i compiti stressanti, i proprietari di gatti avevano già una frequenza cardiaca a riposo e una pressione sanguigna inferiori rispetto agli altri e anche durante le attività hanno mostrato di sentirsi più che minacciati sfidati, di avere frequenza cardiaca e pressione sanguigna più basse e hanno persino commesso meno errori di matematica.

 

Chi ha un gatto è più sensibile?

Dal punto di vista delle relazioni , invece, una ricerca pubblicata nel 2015 sulla rivista Anthrozoös ha mostrato che i ‘cat lovers’, gli amanti dei gatti, tendono a essere più predisposti verso gli altri, sono insomma più socialmente sensibili. Uno studio del 1991 sul Journal of the Royal Society of Medicine su 71 adulti, 24 dei quali con un amico felino preso da pochissimo, ha evidenziato dopo un mese una riduzione di disturbi come mal di testa, mal di schiena e raffreddore, sebbene (in media) i benefici sembrassero svanire col passare del tempo.

Insomma, come scriveva il poeta Charles Baudelaire non c’è di meglio che dire “Vieni sul mio cuore innamorato, mio bel gatto: trattieni gli artigli e lasciami sprofondare nei tuoi occhi belli, misti d’agata e metallo”. In Italia si stima più di 60 milioni gli animali d’affezione, di cui 7,3 milioni di gatti, ma cibo e cure mediche “sono gravati da un’aliquota pari a quella dei beni di lusso, il 22%” , tre volte quella delle famiglie tedesche.dicono veterinari e aziende del settore che con una lettera aperta inviata a Governo e Parlamento chiedono che “al primo provvedimento utile, prestazioni veterinarie e alimenti per cani e gatti vengano inserite nella fascia Iva agevolata al 10%, la stessa dei medicinali veterinari”.

Come gestire un gatto: Consiglio numero 1, pazienza

Sguardi morbidi oppure di sfida, pose atletiche o scomposte (ma sempre plastiche), le espressioni e le mosse dei gatti ci intrigano sempre perché sono animali speciali anche sotto questo punto di vista. E quando si mettono in un modo buffo o ci guardano, è il caso di dire, sornioni, istintivamente vogliamo fotografarli. Ma certo il micio – di oggi 8 agosto si celebra il World Cat Day, la giornata mondiale del gatto – non è tipo da mettersi in posa magari per finire sui social dietro l’hashtag #catlover.

Ma come riuscire a fotografarli?

Il punto di partenza è sicuramente uno: occorre avere molta pazienza. Il gatto difficilmente si presta a fare quello che noi vogliamo, men che meno a farlo davanti all’obiettivo di un telefonino. Siamo noi a doverlo assecondare se vogliamo realizzare degli scatti originali e pronti per essere condivisi.

Come riuscire quindi in questo difficile obiettivo? Un primo trucco è agire con l’inganno, sfruttare i momenti del riposino per far delle foto che mettano in risalto eventuali dettagli del suo manto, oppure sbizzarrirsi nel cogliere le pose più buffe o tenere assunte durante il sonno. Ed essere veloci perché al primo click balzeranno in piedi.

Se si vuole fare un bel primo piano, assicurandosi che il gatto guardi in direzione dell’obiettivo dello smartphone, “si può attirare la sua attenzione – consigli a Valentina Salviati, influencer, cat addicted – con qualche rumore, come ad esempio schioccando le dita”. I gatti, si sa, sono curiosissimi: volgeranno lo sguardo verso quel rumore e sarà possibile cogliere tutto il magnetismo dei loro occhi. Meglio però non avvicinarsi troppo, ma utilizzare lo zoom dello smartphone per evitare che in un nano secondo il micio si volti e scappi via.

Come fotografarli?

Che si utilizzi uno smartphone o una macchina fotografica, è fondamentale disattivare il flash. Quel tipo di luce abbagliante dà estremamente fastidio ai gatti, ricorda un’altra influencer, Giorgia Di Basilio che con la Salviati è autrice di un vademecum per Wiko. “È opportuno prediligere un angolo della casa in cui il gatto si senta a suo agio, sotto la luce naturale, per non compromettere la riuscita dello shooting”.

Se fotografare un gatto non è cosa semplice, ancora più complesso è riuscire a immortalare un micio insieme al suo padrone. “Non tutti i gatti, infatti, amano stare in braccio”. Valentina Salviati suggerisce di abbonirli con qualche coccola o giocandoci insieme. In ogni caso è fondamentale rispettare la natura del gatto perché ogni animale ha il suo carattere e la sua indole.

Non utilizziamo accessori come cappellini e fiocchetti pensando che sia un pupazzo, pronto a strapparci qualche like in più. Inoltre, non si dovrà mai forzare un gatto a mettersi nella posa che noi preferiamo. Sarà solo una grande perdita di tempo: il suo sguardo trasmetterà perfettamente quanto sia stato infastidito dall’essere stato obbligato.