A Merano il primo bus elettrico senza autista

Quindici posti – undici a sedere e quattro in piedi – ma niente volante per l'autista che non c'è. Va sicuramente alla città di Merano (in Trentino – Alto Adige) la medaglia d'oro per il trasposto più tecnologicamente evoluto d'Italia. Da qualche giorno nella nota località turistica circola, ai margini del centro storico, un bus shuttle “100% elettrico” e – soprattutto – “100% autonomo”, come recitano le scritte sulle fiancate. Si tratta del primo test in Italia di un mezzo completamente autonomo adibito al trasporto di passeggeri. 

Ai

Salendo sull'autobus, sembra di fare un salto nel futuro. Non c'è volante, non c'è cabina e, soprattutto, non c'è autista! Fa tutto l'intelligenza artificiale (Ai) assistita da diciassette satelliti e da un'abbondante dotazione di sensori e telecamere. Grazie ad essi, spiega Ansa, il piccolo mezzo elettrico a guida autonoma è in grado di leggere il percorso ed “accorgersi” della presenza di ostacoli improvvisi e non previsti, modificando la traiettoria o rallentando l'andatura fino a fermarsi. La sperimentazione meranese è nata dal progetto Mentor, finanziato con 1,5 milioni di euro dal programma di cooperazione europea Interreg V/A Italia-Svizzera, con capofila i comuni di Merano e Briga-Glis, in Svizzera. Partecipano al progetto Noi Techpark, Sasa e PostAuto, l'assessorato alla mobilità della Provincia di Bolzano e Sta spa. Il bus è prodotto dall'azienda francese Navya, specializzata nella progettazione e produzione di mezzi 100% autonomi ed elettrici. L'intelligenza artificiale trova sempre più campi di applicazione. Quello della mobilità è uno dei settori più interessanti e sfruttati, con un occhio rivolto al futuro prossimo e l'altro alla tutela dell'ambiente.