Sgarbi: arte e musei contro il gioco d'azzardo

Italia terra di bellezza. Dalla Magna Grecia al Rinascimento, passando per la Roma imperiale. E poi ancora: l'arte bizantina e medievale, il barocco, sino ai giorni nostri. Centinaia di pittori, scultori e architetti hanno reso il nostro Paese unico al mondo. Eppure spesso ce ne dimentichiamo. Ignoriamo che l'arte non è solo gioia per gli occhi, ma fa bene all'anima. La sua forza è in grado di rinfrancarci, di curare le ferite nascoste, di allontanarci da miserie e derive sociali. Lo ha fatto capire Vittorio Sgarbi durante il suo ultimo intervento alla Camera. La cultura, ha detto, è la migliore medicina contro la ludopatia. In Terris ne ha parlato direttamente con lui. 

Lei ha fatto un accorato intervento in Parlamento contro la decisione del ministro Bonisoli di chiudere l'esperienza delle domeniche gratuite ai musei. Cosa la preoccupa di questo cambio di rotta?
“La considero una scemenza. L'ennesima iniziativa dissennata dei Cinque Stelle. La gratuità ha un valore spirituale, non materiale. Pensiamo alle scuole: pagando le tasse si assicurano ai giovani nozioni fondamentali. Le biblioteche consentono a tanti ragazzi di trovare i libri che cercano. Questo avviene in modo gratuito, non si pagano né l'accesso, né il singolo volume. Giorni fa a Viareggio ho visto una biblioteca annessa alla pinacoteca. L'ingresso alla prima, posizionata al piano terra, era gratuito, quello alla seconda era a pagamamento. Non capisco, francamente, questa scelta. Che differenza c'è tra il sapere letterario e quello pittorico in una nazione in cui arte e musica sono tutto? 

Quale sarebbe un modello virtuoso?
“Quello in cui tanto le biblioteche quanto le pinacoteche fossero un laboratorio a uso delle scuole, nelle quali si possa entrare liberamente, in modo da dare a ciascuno la possibilità di capire da dove proviene, cosa gli appartiene, quale sia la sua dimensione civile e culturale. La gratuità dei poli museali, già sperimentata con successo in Inghilterra, facilita e favorisce la formazione e induce le persone a visitarli. La mia idea è che si debba creare una sorta di concorrenza con le ludoteche. 

Magari con aperture serali prolungate… Battaglia che porta avanti da anni…
“Certo. I cinema e i teatri sono aperti la sera, negli stessi orari di ristoranti e discoteche. Io stabilirei un orario di apertura dei musei che vada dalle diciotto all'una di notte, per consentire la visita anche a chi lavora la mattina e il pomeriggio. Gli orari mattutini sarebbero così destinati per lo più ai gruppi e ai turisti stranieri. E qui vorrei fare una precisazione…”

Dica
“I musei dovrebbero essere gratuiti per gli italiani e a pagamento per i turisti stranieri. Se le norme comunitarie lo impediscono prevediamo tariffe diverse: 1 euro per gli italiani e 10 per gli altri”. 

Nel criticare la decisione di Bonisoli ha spiegato che l'arte è un rimedio contro la ludopatia. Come pensa di far appassionare al bello persone che vivono questa forma di dipendenza e magari non hanno mai mostrato alcun interesse per la cultura?
“Va data la possibilità di scelta. Se trovo chiuso un luogo (come un museo) che per me può essere fonte di piacere opterò per un altro. Ripeto: va creata competizione fra pinacoteche, ristoranti, discoteche e altri luoghi d'intrattenimento, specie di sera. Se non c'è competizione non c'è scelta”. 

Bisogna, però, avere fame di cultura per scegliere un museo a parità di offerte. In Italia c'è ancora? 
“No. Nessuno ha fame di cultura nel nostro Paese. Gran parte degli italiani ignora chi sia, ad esempio, Simone Martini e tra questi ci sono sicuramente i Cinque Stelle…”. 

Magari i social media potrebbero essere uno strumento per attirare i giovani…
“Certamente. Lo stesso vale per la televisione, che, ho sempre detto, ha la stessa forma di un quadro e può, quindi, trasmettere le immagini di opere d'arte”. 

Ha anche bocciato il divieto di pubblicità del gioco d'azzardo previsto dal decreto dignità. Non pensa che una minore visibilità riduca la tentazione di cercare la fortuna all'interno di ricevitorie e sale scommesse?
“Conosco molte persone che giocano e penso debbano essere libere di decidere cosa fare con i loro soldi. Le carte, il gioco e il denaro fanno parte dello spirito di sfida. Anche il sesso o il mangiare possono trasformarsi in un vizio. Certo, in alcuni casi, la passione per l'azzardo può diventare patologica, con danni fisici e materiali. Ma qual è la misura per determinare l'esistenza di una dipendenza? Nessuno può dire ad altri come spendere il proprio denaro, tantomeno lo Stato. Siamo noi stessi a dover valutare quello che facciamo”. 

Anni fa durante una puntata del “Processo di Biscardi” paragonò l'emozione suscitata da un'opera d'arte a quella che può provocare la prodezza di un atleta. Pensa che l'accesso libero vada esteso anche agli impianti sportivi?
“Non mi occupo di questo tema. Di sicuro, però, lo sport è fonte di gioia ed emozione, in particolare per i giovani. Genera passione e dove c'è passione c'è conoscenza”. 

Bonisoli è ministro di un governo cui lei ha provocatoriamente accordato la fiducia per favorirne il “declino”. Quali sono, oggi, le sue previsioni sulla tenuta dell'esecutivo gialloverde? 
“Avrà una crisi a ottobre sulla Tav. Si tratta di una questione su cui la Lega rischia di fare una figuraccia, in particolare al Nord, dove è più forte. Se Salvini cede su questo perde la metà del suo elettorato. I Cinque Stelle si interessano di una grande opera che dovrebbe essere realizzata nel Settentrione, dove non hanno alcun peso politico, solo per motivi ideologici. Piegando la testa la Lega si danneggerebbe, non facendolo manderebbe in frantumi il governo”. 

Il tema dell'immigrazione ha caratterizzato i primi mesi del governo Conte. Come si sta muovendo Salvini a riguardo?
“Bene. Ha posto il problema del rispetto dell'Italia a Bruxelles. La sua posizione intransigente ha riaperto la discussione sulle quote di migranti da assegnare ai diversi Paesi dell'Unione europea. Non sempre è necessario che queste persone partano, se ciò avviene è per puro interesse, per affari fatti sulla loro pelle. L'intolleranza di Salvini è il prodotto del menefreghismo degli altri Paesi europei. Hanno cercato di farlo passare per razzista cadendo sull'incidente occorso a Daisy Osakue, colpita non da un leghista ma dal figlio di un consigliere comunale del Pd”.