La “Perdonanza Celestiniana” candidata a patrimonio Unesco

Dopo la pizza, divenuta patrimonio mondiale dell'umanità, l'Italia candida la “Festa della Perdonanza Celestiniana” alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale. Un percorso, coordinato ed istruito dall’Ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero per i Beni Culturali (Mibact), che ha visto impegnate, da anni, la cittadinanza e le istituzioni della città dell’Aquila e della sua provincia e  si è concluso con la presentazione ufficiale del dossier nazionale presso il Segretariato Unesco di Parigi, la cui valutazione è attesa per il 2019 assieme ad altri percorsi di livello multinazionale.

La festa della “Perdonanza”

La Perdonanza Celestiniana quale patrimonio culturale immateriale, trasmesso ininterrottamente dal 1294 a seguito dell’emanazione della “Storica Bolla di Papa Celestinino V”, è una festa che annualmente coinvolge una vasta parte della Provincia Aquilana in un itinerario tradizionale  che parte dall'Eremo Celestiniano di Sant'Onofrio, alle pendici del Monte Morrone a Sulmona, e attraversa numerosi paesi della Valle Subequana, giungendo infine nel centro della città dell'Aquila, nel quale si snodano i momenti culminanti del “Corteo della Bolla” e dell’attraversamento rituale della cosiddetta “Porta Santa” della Basilica di Santa Maria di Collemaggio. La Festa, che si svolge annualmente dal 16 al 29 agosto, esprime , nei suoi diversi momenti, la volontà della comunità locale di mantenere viva una tradizione secolare, elemento fondante della propria identità, declinandola nei tempi attuali attraverso i valori dell’accoglienza, della solidarietà, del perseguimento della pace e del dialogo interculturale con altre comunità internazionali.

Salvaguardare i valori

La Festa della Perdonanza si accompagna a numerose attività di salvaguardia e di trasmissione dei suoi valori, dei suoi simboli (il fuoco, il cammino, gli oggetti, gli abiti) e della memoria storica ad essa connessa, rivolte in particolare ai giovani e ai bambini. Per questi motivi l’auspicato riconoscimento Unesco contribuirà ad ampliare il significato e l’importanza del patrimonio culturale immateriale come strumento di dialogo intergenerazionale, di inclusività e fattore sociale di sviluppo sostenibile.

La basilica di Collemaggio

Centro della festa è la basilica di Santa Maria di Collemaggio, fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone, che proprio qui venne incoronato Papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294. Ad oggi è considerata la massima espressione dell'architettura abruzzese oltre che il simbolo della città. Dal 1920 è stata dichiarata monumento nazionale. È sede di un giubileo annuale, il primo della storia, istituito con la Bolla del Perdono del 29 settembre 1294, noto ai più con il nome di Perdonanza Celestiniana. Sulla facciata laterale, è dunque presente la Porta Santa, in quasti anni aperta proprio in occasione della Perdonanza. A partire dal 1327, il corpo di Celestino V è sepolto nella basilica; inizialmente in un sepolcro della cappella laterale mentre, dal 1517, la sua salma è collocata all'interno di un monumentale mausoleo realizzato da Girolamo da Vicenza, maestro di Andrea Palladio. La chiesa, che vanta il titolo di basilica minore insieme alle concittadine San Bernardino e San Giuseppe Artigiano, è stata rimaneggiata più volte nel corso dei secoli soprattutto a causa dei danneggiamenti dovuti ai frequenti terremoti e presenta una commistione di diversi stili architettonici.