In mostra Fattori, Balla, Signorini e Pellizza da Volpedo

Apre al pubblico il prossimo 16 giugno (fino al 21 ottobre 2018) presso Palazzo Cucchiari – sede della Fondazione Giorgio Conti – a Carrara la mostra “Colori e forme del lavoro. Da Signorini e Fattori a Pellizza da Volpedo e Balla”L’esposizione, ideata e promossa dalla Fondazione Giorgio Conti e curata da Massimo Bertozzi Ettore Spalletti, è dedicata alla rappresentazione del mondo del lavoro nell’arte italiana tra l’Unità d’Italia e la Grande Guerra.

Le opere in mostra

In mostra oltre cinquanta opere, di collezioni pubbliche e private italiane, che spaziano dalla pittura Macchiaiola attraverso il Verismo e le suggestioni simboliste fino alle prime avvisaglie delle avanguardie. 

Da Fattori a Morbelli, da Signorini a Pellizza da Volpedo, qui presente con un grande disegno preparatorio del Quarto Stato, da Vincenzo Vela, in mostra con il “Monumento alle Vittime del Lavoro” fino a Giacomo Balla pre-futurista, il progetto espositivo  intende verificare come nella pratica della pittura, il movimento realista e verista italiano nei decenni successivi all’unità politica della Nazione dia campo a un profondo rinnovamento tematico e  formale, senza perdere di vista lo sfondo sociale e le profonde trasformazioni culturali in cui si viene definendo l’immagine della “nuova Italia”.

Le immagini del popolo diventano indifferentemente motivo di denuncia e origine di nuove e diverse suggestioni poetiche, e la figurazione dell’arte italiana si affolla di gente comune: poveri, contadini, anziani e lavoratori nelle loro differenti espressioni di umiltà, di bisogno, ma anche di rivendicazione della propria identità, di affrancamento, quindi di rabbia, di organizzazione e di protesta e di lotta.

Per raccontare tutto questo, la mostra si articolerà in sette sezioni, dedicate a: il lavoro domestico, il lavoro nei campi, il lavoro in mare e nei fiumi, il commercio, il lavoro nelle officine e nelle manifatture, il lavoro in miniera e nelle cave, la condizione sociale.