A Imola una mostra sul fiore della Vergina: la rosa canina

Una mostra dedicata al fiore simbolo di Maria Vergine, la rosa senza spine nata – come la madre di Gesù – senza peccato nel Giardino dell’Eden. Un frutto della terra le cui sfumature dei petali richiamano, oltre alla Madonna, anche la morte e resurrezione del Cristo. Si apre a Imola venerdì 6 settembre alle 17:30 la ventiseiesima edizione del percorso artistico “Segni e immagini della devozione popolare” nella Chiesa del Morelli in località Sasso Morelli, con l’esposizione dal titolo “Rosa Mystica – il fiore della Vergine in tavola e nell’arte sacra” a cura di Marco Violi con la collaborazione della Cooperativa lavoratori agricoli imolesi (Clai) e prosegue sabato 7 e domenica 8, dalle 10:00-20:00.  Nei due giorni della mostra sarà possibile ammirare molti oggetti di sacra, tra cui delle pregiata di maioliche con decorazioni floreali dove ricorre il motivo della rosa canina.

Le opere

La collezione di porcellane risalenti a un periodo che dal diciassettesimo e gli inizi del ventesimo, tessuti, oreficerie liturgiche, targhe, dipinti, reliquiari e incisioni che rappresentano la Vergine e i Santi. Ad arricchire la selezione delle opere anche due dipinti, uno di Giovanni Gasparro e un altro inedito, realizzato apposta per l’esposizione, da Giovanni Pellanda. La raccolta proviene da sia da istituti religiosi come la cattedrale di Imola sia da galleria antiquarie e collezioni private. Negli stessi giorni della mostra si svolgeranno eventi organizzati dal Clai. Sabato 7 la cerimonia di consegne del premio “100% italiano” a cuisegue, alle 21, il gala lirico, la mattina di domenica 8 si terrà la seconda edizione della corsa “Campestre Clai” e la passeggiata ecologica di sette chilometri. Nel pomeriggio l’evento gastronomico “Festa popolare”. Il presidente del Clai Giovanni Bettini spiega così il gemellaggio: “Nelle ultime mostre abbiamo associato il tema sacro a quella della tavola. Nella concezione cristiana della persona tutto l’umano è compreso, tutto vive nel rapporto con il sacro”.

Il legame simbolico

Il curatore della mostra Marco Violi entra nel dettaglio della simbologia cristiana che lega la rosa e Maria Vergine, ma non solo. “Le diverse sfumature di colori al progressivo sbocciare dei petali richiamano i misteri della Redenzione”. Il bianco, l’Immacolata e l’infanzia di Gesù, il rosso la Passione di Cristo, il giallo la Risurrezione. C’è anche un richiamo numerico alla crocifissione: “La rosa canina a cinque petali richiama le cinque ferite di Gesù crocifisso. Violi allarga l’orizzonte delle figure della Cristianità legate alla rosa, come San Francesco: “Il poverello di Assisi per liberarsi dai pensieri impuri si gettò in un rovo che si trasformò in un magnifico roseto, mentre dalle ferite di Francesco nacquero dei fiori”. Rose, ovviamente.