Violento terremoto in Alaska

Ha scosso buona parte della zona di Anchorage un sisma di 7 gradi (altri media parlano di 6.6) di magnitudo, localizzato con epicentro a 11 chilometri in direzione nord della più grande città dell'Alaska. La scossa, secondo quanto riferito dall'Us Geological Survey (Usgs), si è verificata alle 8.30 (ora locale), a una profondità di circa 43 chilometri. Inizialmente era stato diramato un allarme tsunami, successivamente rientrato in quanto le primissime indagini hanno potuto stabilire che nessuno smottamento si è verificato nelle zolle sotterranee. Non è chiaro se il terremoto abbia provocato vittime anche se, dalle prime immagini circolate sui social, i danni sarebbero ingenti, soprattutto nell'area del Cook Inlet. I mezzi d'informazione hanno parlato di scene di panico in strada, con le persone che hanno abbandonato case e uffici cercando riparo all'esterno. I danni maggiori, al momento, sarebbero stati registrati nelle strade, con vere e proprie voragini che hanno interessato larghi tratti d'asfalto della città sulla Baia di Cook.

 

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Situazione grave

Al momento, un comunicato rilasciato dalla Polizia locale ha fatto sapere che vi sono “importanti danni” e che gran parte delle strade principali sono state chiuse, compresa quella che collega il centro cittadino all'aeroporto, letteralmente crollato a seguito del sisma, come riportato da un operatore dello scalo via Twitter. Erano trascorsi circa cinque minuti dalla scossa che la città è stata colpita da un ulteriore movimento tellurico di 5.8 gradi, con epicentro ad appena un chilometro da Anchorage. Il governatore dello Stato, Bill Walker, ha immediatamente diramato lo stato di disastro, avviando immediatamente i contatti con Washington. Anche il presidente Trump è stato informato dell'accaduto e sta seguendo l'evolversi della situazione da Buneos Aires, dove si trova per il G20.

In aggiornamento