Un mese di prognosi per il prof aggredito

Ha riportato 30 giorni di prognosi il vicepreside della scuola secondaria di I grado Murialdo di Foggia preso a pugni alla testa e all'addome dal padre di un alunno che il giorno prima era stato rimproverato. L'incredibile episodio è avvenuto sabato e oggi sono emersi ulteriori particolari resi noti da una nota dell'istituto. L'uomo si è recato a scuola in orario di lezione, e, eludendo la vigilanza dei collaboratori scolastici, si sarebbe scagliato contro il vicepreside Pasquale Diana. “Non è stato richiesto alcun colloquio, né c'è stata possibilità di dialogo con il genitore, il quale – viene spiegato nella nota – senza chiedere spiegazioni di sorta, come riportato nelle numerose testimonianze depositate in Questura, si è avventato sul professore”. Inutile “l'intervento dei collaboratori scolastici e dei docenti presenti, che, data la rapidità con cui si è mosso il genitore, non sono riusciti ad evitare l'aggressione”. “Il professore – si sottolinea – non ha reagito in alcun modo ai numerosi e violenti colpi che gli venivano inferti alla testa e all'addome, fino a quando i presenti non sono riusciti ad allontanare l'aggressore. Sul posto sono accorsi la Polizia e gli operatori del 118”. Una violenza inaudita innescata, a quanto pare, da un rimprovero. Il giorno precedente, infatti, il vicepreside, nelle sue funzioni di vigilanza e sorveglianza degli alunni all'uscita di scuola, “aveva rimproverato l'alunno perché spingeva e rischiava di far cadere le compagne in fila davanti a lui. Per tutelare l'incolumità degli altri ragazzi, l'alunno è stato preso per il braccio e allontanato dalla fila. Da qui la rabbia del genitore che, ascoltando soltanto la versione del proprio figlio, senza chiedere chiarimenti di alcun genere, si è scagliato contro il professore”.

La preside: “Non ha reagito”

“L'aggressione – racconta la preside Ida Lasalandra – è stata molto cruenta. Il docente è stato colto alla sprovvista. Ha sentito voci concitate nel corridoio, ha aperto la porta dell'aula dove stava facendo lezione e ha visto nel corridoio un uomo che con prepotenza aveva eluso chi lo stava fermando ed era addetto al controllo degli ingressi. Quest'uomo ha raggiunto il vicepreside e lo ha colpito subito al viso, il docente è caduto per terra ed è stato colpito con calci allo stomaco”. “Il docente non ha reagito anche perché c'era la porta dell'aula aperta e non voleva spaventare gli alunni”. Il figlio dell'aggressore, un ragazzino di 11 anni di prima media, avrebbe raccontato al genitore che era stato picchiato dal professore. “Il docente – racconta la preside – lo aveva invece richiamato e poi l'aveva preso per un braccio e lo aveva spostato perché rischiava di far cadere i compagni. Il padre del ragazzo anziché verificare la veridicità del racconto fatto dal figlio si è precipitato e ha aggredito il docente. Se ci fosse stato un dialogo si sarebbe risolto tutto. I ragazzi – racconta ancora la preside – adorano quel professore e da quando è avvenuta l'aggressione gli stanno inviando messaggini incredibili, pieni di affetto”. “Siamo tutti sotto choc e spaventati – ha concluso – Se ci affidano i loro figli è perché devono avere fiducia in noi”. Oggi nella scuola di via Ordona si è tenuta una riunione straordinaria del Consiglio di istituto. “La scuola è chiusa per le festività di carnevale ma tutti i docenti si sono in pratica autoconvocati – spiega la preside – per discutere di quanto avvenuto, ma tutti i docenti di Foggia si stanno confrontando sull'accaduto e intendono sensibilizzare l'opinione pubblica perché non accadano mai più fatti del genere”.

Docenti non considerati

Totale solidarietà da parte dei colleghi del professore aggredito: “Le Scuole di Foggia, unite, denunciano il degrado della considerazione sociale non solo degli insegnanti, ma dell'istituzione scolastica in generale. Di fatto, nella società attuale la figura del docente e la stessa Scuola sono percepiti come poco autorevoli e non come espressione diretta di un sistema formativo che rappresenta lo Stato” afferma in una nota la dirigente scolastica Gabriella Grilli, referente della Scuola Polo di Formazione di Foggia – Ambito 13, l'insieme di tutte le scuole di ogni ordine e grado del capoluogo. “E' trascorso solo un mese da un episodio analogo occorso ad un docente di una Scuola di Avola (Siracusa) – si legge nella nota – ed è evidente, dunque, che siamo di fronte ad un problema che non è solo educativo, ma socio-culturale. Assistiamo, infatti, – afferma la preside – a numerosi episodi sempre più sconcertanti di aggressione messi in atto da studenti e/o genitori nei confronti degli insegnanti, e ciò è sintomatico dello scadimento della figura docente a causa della decrescente considerazione sociale del docente stesso da parte dei suddetti soggetti”. “Questa scarsa percezione – scrive Grilli – consente a taluni genitori, che hanno già di per sé una certa familiarità con un'interazione sociale verso l'aggressività, di esternarla con estrema facilità verso un insegnante per il solo fatto che questi, per fini educativi, muova dei rimproveri verso uno studente. Tali episodi, giova ricordarlo, vengono perpetrati in danno di soggetti che, per il ruolo, rivestono anche la funzione di pubblici ufficiali e ciò rende ancor più grave l'offesa, sia sotto il profilo sociale che giuridico”. “Il genitore che esercita un comportamento aggressivo verso qualunque persona dell'Istituzione scolastica – conclude la preside – attira lo sguardo di un figlio che ha capito che l'aggressività è la forma vincente di interazione sociale. E questo sarà inevitabilmente un boomerang che travolgerà di lì a poco lo stesso genitore e la società tutta”.

Solidarietà dal sindaco

Anche il sindaco Franco Landella ha espresso “vicinanza e solidarietà al vicepreside, assalito in modo incivile solo per aver fatto il suo dovere, e a tutti i docenti dell'istituto, entrati nel mirino di chi crede di poter risolvere le controversie con la violenza e la prepotenza”. “La violenta aggressione subita dal vicepreside della scuola Murialdo da parte del genitore di un alunno è un episodio inaccettabile che va condannato 'senza se e senza ma' – ha aggiunto – La comunità cittadina e quella scolastica sono particolarmente scosse da questo grave episodio, che ripropone con forza il tema del rispetto verso l'istituzione Scuola ed il corpo docente, che riveste un ruolo molto importante nella formazione dei nostri ragazzi”.