Tunisia: caccia F5 dell’aeronautica precipita a Remada

Il pilota è morto, ignote le cause del disastro. Proteste nella capitale della Tunisia contro il disegno legge a tutela della polizia

Un caccia F35 (immagine di repertorio)

Un caccia F5 dell’aeronautica militare della Tunisia è precipitato ieri per cause ancora da accertare nella regione di Remada, nel governatorato di Tataouine, nel sud del Paese. Lo ha reso noto il ministero della Difesa in un comunicato, ripreso da Ansa, annunciando la morte del pilota e l’avvio di un’inchiesta per ricostruire la dinamica dell’incidente.

Proteste a Tunisi contro il disegno legge a tutela della polizia

Sempre ieri il Parlamento tunisino è stato al centro di numerose proteste di civili contro il disegno di legge “sulla protezione” delle forze di sicurezza, che secondo molti nel Paese garantisce di fatto l’immunità agli agenti di polizia.

Composto da 15 articoli, il testo prevede sanzioni contro gli attacchi e le minacce ad agenti delle forze di sicurezza ed elimina ogni responsabilità nei confronti degli agenti nell’esercizio delle loro funzioni, soprattutto quando “si trovano in una situazione di pericolo”.

Il disegno di legge – proposto nel 2015 e trasmesso al Parlamento poco dopo l’attentato jihadista al museo del Bardo di Tunisi – intende così garantire “la protezione degli agenti delle forze armate” – agenti di polizia, militari e doganali – contro “gli attacchi che minacciano la loro sicurezza e la loro vita, al fine di garantire la stabilità dell’intera società”.

Manifestazione tesa

La manifestazione ha vissuto momenti di tensione poiché è stata dispersa dalle forze dell’ordine con maniere giudicate “troppo forti” da alcune associazioni che hanno anche denunciato “arresti arbitrari” di attivisti, poi rilasciati in serata.

Si tratta di un testo, secondo varie Ong, che rappresenta una sorta di “vendetta” contro la rivoluzione del 2011. “Siamo contro questa legge abusiva”, ha detto Asrar Ben Jouira, membro della campagna ‘Hasebhom’ (‘Incriminali’ in arabo), lanciata sui social network per contrastare l’adozione del testo. “Siamo contro uno Stato di polizia e per uno Stato democratico che garantisca libertà e diritti”, ha aggiunto la giovane.

Coronavirus in Tunisia

In Tunisia al momento il coronavirus è stato tenuto relativamente sotto controllo. Ad oggi, secondo i dati della Johns Hopkins University, i casi totali sono stati 22mila, i decessi 321. Ma, a causa dell’incremento dei casi positivi degli ultimi giorni, il Governo tunisino ha deciso di adottare nuove restrizioni.

Nello specifico: obbligo della mascherina nei mezzi di trasporto pubblico e nei luoghi pubblici; divieto di manifestazioni di qualsiasi natura, sportiva, culturale, politica, scientifica o celebrativa; applicazione rigorosa dei protocolli sanitari e chiusura degli spazi in caso di non osservanza delle misure previste; applicazione dei protocolli sanitari negli spazi didattici e commerciali, infliggendo sanzioni ai contravventori; adozione del sistema della séance unique e del lavoro a squadra riducendo gli orari nella pubblica amministrazione.