Tragedia dei vulcanelli: ipotesi di omicidio colposo

[cml_media_alt id='7939']vulcanelli[/cml_media_alt]I genitori dei due fratellini di 7 e 9 anni che due giorni fa hanno perso la vita nella riserva delle Maccalube di Aragona a causa dell’esplosione di un vulcanello che li ha investiti di fango e argilla, sono seguiti da uno psicologo. Mentre gli inquirenti della Procura di Agrigento sono al lavoro per cercare di definire i contorni di quanto accaduto, con eventuali responsabilità.
Intanto, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha ordinato alla Protezione civile e al dipartimento Ambiente della Regione di sospendere immediatamente gli accessi nella riserva. L’area, nel frattempo, era già stata sottoposta a sequestro. Il governatore ha poi deciso di istituire una commissione d’inchiesta sulla riserva, gestita da Legambiente.

E questa mattina si è aperta l’ipotesi di omicidio colposo. Al quinto piano del Palazzo di giustizia di Agrigento si è infatti svolto un vertice tra magistrati e carabinieri. Erano presenti il sostituto Carlo Cinque, titolare del fascicolo d’inchiesta, il procuratore Renato di Natale e l’aggiunto Ignazio Fonzo. Al momento, il dossier è a carico d’ignoti, ma se i magistrati decideranno di ordinare delle perizie è pressoché scontato che ci saranno indagati.

Il presidente regionale di Legambiente Mimmo Fontana si è difeso. Ha infatti ribadito la “imprevedibilità dell’evento”, respingendo le accuse del dirigente generale del dipartimento Ambiente della Regione Gaetano Gullo, secondo cui l’associazione ambientalista aveva i fondi per dotarsi delle centraline di monitoraggio: “La convenzione con la Regione – ha ribattuto Fontana – prevede che Legambiente possa limitare la fruizione per motivazioni di urgenza e necessità come è avvenuto come quando sono stati rilevati fattori che potevano determinare l’aumento del rischio per la pubblica incolumità. È doveroso distinguere tra pericolo e rischio”.