Toti: “Demolizione entro 30 giorni”

Un mese: tanto ci vorrà, secondo il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, per demolire i resti del Ponte Morandi e iniziare a plasmare il progetto di ricostruzione. Il governatore ha spiegato, a margine di una riunione con l'ad di Atlantia e Autostrade, Giovanni Castellucci, e il sindaco di Genova, Marco Bucci, che “è stato presentato il piano di demolizione preliminare” dei due tronconi del viadotto genovese. “Per avere la tempistica esatta – ha precisato – andremo a chiedere il permesso alla procura perché l'area è sequestrata. Il piano di demolizione sarà più breve del previsto, si pensa a 30 giorni di esecuzione”. Il presidente ha inoltre specificato che “il moncone est sarà demolito in modo più rapido con mezzi meccanici ed esplosivi”. Come previsto, molte case saranno demolite: “Centocinquanta appartamenti saranno abbattuti, mentre il moncone ovest sarà smontato pezzo pezzo senza interferire sulle attività sottostanti. In un mese potrebbe essere operativo il piano esecutivo”.

Castellucci: “Estensione della gratuità sui pedaggi”

Alla conferenza post-vertice non ha partecipato l'amministratore delegato Castellucci, il quale ha affidato a una nota scritta il commento sull'incontro: “La riunione con il Presidente Toti e il Sindaco Bucci è stata molto costruttiva, come tutte le precedenti, e segna un passo in avanti importante e concreto per aiutare Genova ad affrontare le sue emergenze, nel profondo rispetto del dolore di tutte le famiglie colpite dalla tragedia e delle sofferenze dell'intera comunità genovese”. Sulla questione del transito in autostrada ha poi precisato che “su richiesta del Presidente della Regione abbiamo condiviso un'estensione della gratuità dei pedaggi nell'area genovese, ulteriore rispetto a quella che era stata inizialmente decisa. Le modalità saranno comunicate nel dettaglio entro la giornata di domani”.

Indennizzi agli sfollati

Nel frattempo, la giunta regionale della Liguria ha approvato la legge che garantirà indennizzi a quanti hanno perso la propria abitazione a causa del crollo del Ponte Morandi. Come spiegato dall'assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo Giamperdone, si è provveduto “ad ampliare la legge Pris (Programma Regionale sulle Infrastrutture Strategiche) inizialmente prevista per gli interferiti dalle opere infrastrutturali ritenute prioritarie, anche agli eventi calamitosi. Nel nuovo testo sono contemplate situazioni di emergenza, come la tragedia del crollo di ponte Morandi”.