Spari in moschea a Quebec City, 6 morti, Trudeau: “Attacco contro i musulmani”

Sei persone, tra cui un Imam, sono state uccise in una sparatoria nella moschea di Sainte-Foy, a Quebec City, in Canada, I feriti sono otto. La struttura ospita il centro islamico della città; al momento dell’attacco, intorno alle 8 di sera, ora locale, erano presenti in preghiera alcune decine di fedeli. Le vittime sono tutti uomini tra i 35 e i 70 anni. Due persone sono state arrestate dopo un inseguimento terminato vicino a l’Ile d’Orleans, mentre – riportano le fonti di polizia – una terza persona sarebbe ancora in fuga.

Trudeau: “attacco terroristico”

Il primo ministro canadese Justin Trudeau non ha dubbi: l’attentato è “un attacco terroristico contro i musulmani”. Il premier ha poi condannato l’attacco perpetrato “in un centro di culto e rifugio. Mentre le autorità continuano ad indagare e i dettagli vengono confermati, è straziante assistere a tanta violenza insensata. La diversità è la nostra forza e la tolleranza religiosa è un valore che noi, come canadesi, abbiamo a cuore”. Sul posto sono intervenute, oltre alle ambulanze, diverse pattuglie della polizia e delle forze speciali; ora è caccia all’uomo.

I killer

Due persone, Alexandre Bissonnette e Mohamed Khadir, sono stati arrestati con l’accusa di essere gli esecutori della strage. Uno dei due è stato bloccato sul luogo dell’attacco, l’altro vicino al ponte dell’ile d’Orleans. Almeno uno dei due sospetti per l’attacco alla moschea di Quebec è uno studente della locale università Laval, vicino alla moschea. Lo riferiscono alcuni media canadesi. “Uno dei due urlava ‘Allah Akbar’, aveva un accento del Quebec” ha riferito un testimone.

Condanna

Immediata è arrivata la condanna da parte della comunità internazionale. “Bisogna iniziare a formare i giovani nelle scuole e far capire che chi dice di uccidere in nome di Dio uccide Dio. E quindi non è questa la strada da seguire” ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. “Bisogna rispondere con fermezza alla violenza – aggiunge però – e ci auguriamo che questo non accada mai più. Che nessun luogo di preghiera sia oggetto violenza e omicidio”. La violenza nei luoghi di culto “non deve accadere in Canada e neanche nei luoghi dove sono perseguitati i cristiani. Le persone hanno diritto di pregare e non per questo devono essere uccisi” ha proseguito Tajani. Il premier Paolo Gentiloni ha espresso solidarietà nei confronti delle vittime, della comunità musulmana e del governo canadese. “E’ un modo anche per confermare il nostro atteggiamento di vicinanza e solidarietà alla stragrande maggioranza cittadini di fede islamica che vivono nei nostri Paesi e città e che rifiutano il terrorismo fondamentalista e anzi ne sono spesso vittime e bersagli”.